La Delibera n.668/10/cons dell’Agcom in materia di Copyright – da approvare entro il 6 luglio – rischia di dare il via libera alla censura legalizzata sul Web, con l’obiettivo di tutelare il diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica. In base alle nuove regole, i proprietari di un contenuto potranno segnalare qualsiasi forma di abuso all’Autorità e richiedere la rimozione immediata dal sito “colpevole di pirateria”.
Nel caso non si provveda tempestivamente, entro 48 ore, l’Agcom richiederà agli operatori Internet l’oscuramento del sito, totale o parziale, sulla base del dominio e degli indirizzi IP. Il sito avrà comunque la possibilità di spiegare le proprie ragioni all’Autorità.
La folta schiera di oppositori è preoccupata per l’ingente mole di segnalazioni che invaderà l’Agcom, che sarà difficilmente in grado di smaltire con i dovuti approfondimenti sul caso in questione. Ad essere penalizzata, secondo gli avversari, sarà la libertà di informazione in Rete e a farne le spese saranno soprattutto i siti che in realtà non hanno un collegamento diretto con la pirateria, ma che possono entrarvi in contatto in maniera solo occasionale e magari non volontaria.
In particolare è sotto accusa la totale discrezionalità delle decisioni che andrebbe a ledere la democraticità e la pluralità di opinioni che finora hanno contraddistinto la Rete Internet. Si profila così all’orizzonte – nel caso in cui la delibera dovesse passare nella forma prevista – un ricorso al Tar del Lazio o addirittura all’Unione Europea fondato sull’assunto che l’Agcom non possa attribuirsi una tale copertura giuridica.
Per capire la portata della protesta, nelle ultime ore i server dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni sono sotto attacco hacker, per lanciare un messaggio di delegittimazione del provvedimento.
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