Quote rosa nei CdA delle società quotate, è arrivata l’approvazione bipartisan (438 sì, 27 no e 64 astenuti) della legge che vincola i consigli d’amministrazione delle società quotate sui mercati regolamentati ad essere composti almeno da un quinto di donne a partire dal 2012 e da un terzo dal 2015. Previste sanzioni fino a un milione di euro per chi non rispetta queste regole.
L’obbligo riguarda organi di amministrazione come il CdA e il consiglio di gestione, e quelli di controllo, come il collegio sindacale o il consiglio di sorveglianza.
Ad emettere una diffida nei confronti dei negligenti sarà in prima istanza la Consob. L’impresa a questo punto avrà quattro mesi di tempo per adeguarsi e nel caso non lo faccia si procederà con la sanzione pecuniaria amministrativa il cui valore partirà da 100mila euro per arrivare fino ad un milione di euro. A stabilire la gravità della violazione sarà l’apposito regolamento Consob che verrà pubblicato entro sei mesi.
Ma non è finita, se dopo tre mesi dalla sanzione l’impresa non adempierà alla normativa si applicherà la sanzione della decadenza dei membri del consiglio.
La decorrenza della nuova disciplina è stata fissata dal Senato al primo rinnovo degli organi «successivo a un anno dalla data di entrata in vigore» delle nuova legge. Oltre alle società quotate la norma si estende anche alle società a controllo pubblico non quotate.
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