Doppio, anzi triplo binario, per l’intero 2015, sul Regime dei Minimi: accanto al nuovo sistema forfettario riformato dalla Legge di Stabilità (con aliquota al 15%), resta per tutto il 2015 anche il vecchio regime (con l’aliquota al 5%), accessibile alle partite IVA che incassano fino a 30mila euro all’anno. Viene inoltre mantenuto anche il sistema previsto dalla legge 244 del 2007, sempre riservato ai redditi fino a 30mila euro, con aliquota al 20%. È tutto previsto in un emendamento approvato alla Camera alla legge di conversione del decreto Milleproroghe. Ormai i tempi dell’iter di approvazione sono molto stretti: il Milleproroghe, che deve passare in Senato, deve ricevere il via libero definitivo entro il 1° marzo.
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Aliquota 5%
Si tratta, inutile sottolinearlo, di una vera e propria marcia indietro, peraltro relativamente attesa visto che lo stesso Governo aveva ammesso di aver commesso degli errori nella Riforma del Regime dei Minimi, creando svantaggi soprattutto per i giovani professionisti. In pratica, la Legge di Stabilità, introducendo il nuovo regime forfettario, aboliva tutti quelli precedenti (con alcune, limitatissime eccezioni). Ora invece l’emendamento prevede che le partite IVA, per l’intero 2015, possano scegliere se applicare il nuovo Regime oppure se restare in uno di quelli precedenti. Quindi, resta in vigore il regime fiscale di vantaggio per i lavoratori in mobilità e l’imprenditoria giovanile, in base al quale gli under 35 e le nuove attività possono applicare l’aliquota del 5%, per un massimo di cinque anni (sempre se i ricavi sono sotto i 30mila euro).
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Aliquota 20%
È anche possibile optare per un sistema antecedente, sempre riservato a chi guadagno fino a 30mila euro, che non abbiano dipendenti e in presenza di altri requisiti, con un’aliquota al 20%. La possibilità di scelta resta per l’intero 2015. Nel frattempo, con ogni probabilità, il Governo interverrà nuovamente introducendo correttivi alla Riforma, che ha suscitato parecchie polemiche.
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Aliquota 15%
Come è noto, il nuovo sistema prevede un’aliquota più alta, al 15%, elimina il paletto dell’età e il limite dei cinque anni (è quindi possibile applicare l’aliquota agevolata fino a quando restano i requisiti), e prevede dei tetti di reddito differenziati a seconda della tipologia di attività, che vanno dai 40mila ai 15mila euro.
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Gestione Separta INPS
Sottolineiamo infine che è stato approvato anche un altro emendamento al Milleproroghe che va incontro alle richieste di autonomi e professionisti, bloccando per quest’anno l’aumento delle aliquote contributive alla Gestione Separata INPS, che quindi resta al 27,72% (e non sale, come precedentemente previsto, al 29). Salirà poi al 28% nel 2016 e al 29% nel 2017 (mentre prima era prevista una progressione fino al 33% nel 2018).