Il decreto Milleproroghe approvato in Senato si prepara all’esame della Camera; dalla lettura del Maxiemendamento è tuttavia emerso una misura che desta scalpore e polemica: un ulteriore taglio al budget per la banda larga in Italia a vantaggio del Digitale Terrestre.
Dal testo si evince chiaramente l’aumento dei fondi DT a fronte di un taglio che sembra ricadere sugli investimenti per lo sviluppo del Broadband nel Paese.
«È autorizzata la spesa di 30 milioni di euro per l’anno 2011, da destinare al rifinanziamento del Fondo per il passaggio al digitale. Ai relativi oneri, pari a 30 milioni di euro per l’anno 2011, si provvede nell’ambito delle risorse finalizzate ad interventi per la banda larga». Ma è davvero così?
Il Ministro Romani ha chiarito in queste ultime ore la questione: «30 milioni sono quelli che avevamo richiesto per l’ultimo passaggio verso la digitalizzazione». Dunque, non sarebbero inclusi nei 100 milioni di fondi FAS destinati alla riduzione del digital divide.
Secondo Romani, il finanziamento per la banda larga nel Paese rimane una priorità, pur se condizionata all’impegno degli altri partecipanti (Cassa Depositi e Prestiti, operatori TLC, ecc.) al comitato tecnico governo-operatori.
Le responsabilità in merito alla realizzazione di una rete di nuova generazione vanno però divise anche con i gestori; l’avanzamento dei lavori dipenderà quindi dal loro impegno e business plan.
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