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Imprese sociali: pronto il decreto di riforma

di Noemi Ricci

Pubblicato 8 Agosto 2014
Aggiornato 12 Giugno 2018 09:48

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Semplificare e innovare: ecco in dettaglio le linee guida del Governo per la Riforma del Terzo Settore.

Presentato, dopo 54 giorni dal termine della consultazione pubblica, il testo del Ddl delega di Riforma del Terzo Settore che prevede uno stanziamento di 50 milioni di euro per le imprese sociali e rimanda gli altri capitoli di spesa alla Legge di Stabilità 2015. Il testo, approvato il 10 luglio dal Consiglio dei Ministri e illustrato in conferenza stampa dal Ministro del Lavoro Giuliano Poletti e dal sottosegretario Luigi Bobba, non presenta novità sostanziali rispetto alle linee guida fornite dal Governo.

Ora il disegno di legge di “delega al Governo per la riforma del terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale“, dopo la firma del Capo dello Stato, passa all’esame del Parlamento per l’approvazione definitiva. Una volta approvato, il Ddl delega darà il via al Governo per il riordino complessivo del sistema in ottica di semplificazione e trasparenza: il Governo avrà 12 mesi di tempo per l’adozione dei decreti legislativi attuativi della Riforma.

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Obiettivi

Tra gli obiettivi che si pone il Governo per favorire la capacità dei cittadini attivi di associarsi per essere parte attiva nello sviluppo sociale ed economico del Paese troviamo:

  • revisione e promozione del sistema dei Centri di servizio per il volontariato e riordino delle modalità di riconoscimento e di controllo degli stessi;
  • istituzione di un Registro unico delle Organizzazioni del Terzo Settore;
  • semplificazione della legislazione fiscale con la definizione dei vantaggi e dell’esatta nozione di “ente non commerciale”;
  • razionalizzazione delle deduzioni e detrazioni dal reddito;
  • riforma strutturale del cinque per mille.

Impresa sociale

Per quanto concerne l‘impresa sociale sono previsti:

  • revisione dei criteri di attribuzione per la qualifica di impresa sociale;
  • ampliamento dei settori di attività di utilità sociale e l’individuazione dei limiti di compatibilità con lo svolgimento di attività commerciali diverse da quelle di utilità sociale;
  • criteri per l’attribuzione della qualifica di impresa sociale anche alle cooperative sociali e ai loro consorzi.

Il capitolo dell’impresa sociale è l’unico per il quale il Ddl prevede uno stanziamento certo, pari a 50 milioni di euro sotto forma di “Fondo rotativo destinato a finanziare a condizioni agevolate gli investimenti in beni materiali e immateriali”.

=> Speciale Impresa Sociale

Volontariato

Dal punto di vista delle attività di volontariato e di promozione sociale è inoltre prevista:

  • armonizzazione delle diverse discipline vigenti attualmente;
  • promozione della cultura del volontariato fra i giovani, a partire dalle scuole;
  • riconoscimento delle reti associative di II livello;
  • revisione e la razionalizzazione degli Osservatori nazionali per il Volontariato.

Servizio civile universale

Si introduce da quest’anno, per 35 mila giovani con l’obiettivo di arrivare a 100 mila nel 2017, il servizio civile universale:

“Finalizzato alla difesa non armata attraverso modalità rivolte a promuovere attività di solidarietà, inclusione sociale, cittadinanza attiva, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale della nazione, sviluppo della cultura dell’innovazione e della legalità nonché a realizzare una effettiva cittadinanza europea e a favorire la pace tra i popoli”.

Per incentivare il servizio civile universale sono previsti:

  • riconoscimento delle competenze acquisite anche ai fini lavorativi;
  • possibilità di estendere il periodo di servizio per permettere ai giovani di conciliarlo con le proprie esigenze di vita e di lavoro;
  • possibilità di prestare il servizio in parte in uno dei Paesi dell’Unione Europea o anche extra-UE, per iniziative riconducibili alla promozione della pace e alla cooperazione allo sviluppo.

5 per mille

Per il 5 per mille è in vista una riforma strutturale con la “determinazione di un limite di spesa in coerenza con le risorse disponibili”. Verrà inoltre dato il via alla razionalizzazione e al controllo degli oltre 44 mila soggetti beneficiari e alla semplificazione e accelerazione delle procedure per il calcolo e l’erogazione dei contributi.