Guida alle gestione dei rifiuti elettronici professionali

di Noemi Ricci

Pubblicato 21 Luglio 2014
Aggiornato 28 Luglio 2014 10:23

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RAEE: guida Ecolight alle normative che regolano la gestione dei rifiuti elettronici professionali.

Per le imprese non è sempre facile gestire i rifiuti elettronici (i cosiddetti RAEE) tenendo conto degli obblighi di legge e comprendendo quali sono le esenzioni disposte dalla tassa sui rifiuti, la TARI. Si tratta di un tema delicato e di prim’ordine, considerando che secondo le stime le aziende nel solo 2013 hanno prodotto rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche pari a 2.423 tonnellate. Adempimenti e normative non sempre sono di facile interpretazione, ma la loro violazione può cadere addirittura nel penale, oltre a comportare sanzioni che possono arrivare fino a 26mila euro.

=> Rifiuti elettronici: i punti deboli della gestione RAEE

Per questo, Ecolight (consorzio nazionale per la gestione dei rifiuti elettronici che raccoglie oltre 1.500 aziende) ha realizzato un vademecum così da semplificare la gestione dei RAEE per aziende e professionisti, rispettando l’ambiente e le normative. La guida gratuita in formato elettronico spiega:

  • cosa si intende per rifiuti professionali;
  • come gestirli e come effettuare gli adempimenti richiesti;
  • cosa sono e come devono essere compilati i formulari di trasporto;
  • come funzionano i registri di carico e scarico e l’avvio al recupero e smaltimento;
  • la dismissione dei beni aziendali.

=> Italia da Far West per i RAEE

Responsabilità dei rifiuti

Prima di tutto, Ecolight ricorda che la gestione dei rifiuti professionali è responsabilità di chi li produce, dunque spetta ad aziende e professionisti controllare che questi vengano gestiti correttamente e conservare la documentazione necessaria che ne attesta il giusto trattamento. In quest’ottica è necessario che i professionisti siano in grado di:

  • distinguere tra un rifiuto pericoloso e uno non pericoloso;
  • leggere i codici che vengono attribuiti ai diversi materiali di scarto;
  • sapere come e perché devono essere compilati i vari formulari richiesti.

Decespitamento dei beni aziendali

In caso di dismissione o decespitamento dei beni aziendali, per la legge esiste la cosiddetta “presunzione di cessione” dei beni stessi, ma nel caso in cui questi siano da considerarsi rifiuti perché vecchi e non più utilizzabili (pile e degli accumulatori esausti e così via) è necessario provare che sono stati regolarmente avviati a distruzione e quindi che non siano stati venduti evadendo le imposte dovute.

Esenzioni TARI

Le imprese possono ottenere una riduzione della tassa comunale sui rifiuti per effetto dello scorporamento dalla tassa delle superfici nelle quali vengono prodotti i rifiuti che l’azienda deve gestire.

=> Richiedi la Guida Ecolight redatta da Paolo Pipere, esperto di Diritto dell’Ambiente, di Politiche ambientali pubbliche e di Gestione ambientale d’impresa e responsabile del Servizio Ambiente ed Ecosostenibilità della Camera di Commercio di Milano.