Provvedimento operativo: le imprese possono cedere alle banche i crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione, riscuotendo in questo modo le somme dovute, mentre la PA diventa a quel punto debitrice dell’istituto di credito. È il meccanismo per la restituzione dei debiti della PA alle imprese previsto dal decreto IRPEF, che ora diventa operativo con l’apposito decreto applicativo del ministero dell’Economia, in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
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Cessione pro soluto
Dunque, d’ora in poi le imprese che hanno crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione possono cederli alle banche o a istituti finanziari, incassando la somma dovuta, attraverso il sistema “pro soluto“. Si tratta di un sistema grazie al quale decade qualsiasi vincolo fra la PA e l’impresa ed è la banca che diventa il creditore dell’ente pubblico. In parole semplici, significa che in caso di inadempienza da parte dell’Amministrazione l’impresa non è tenuta a risarcire la banca, la quale si rivale direttamente sull’ente pubblico. Il debito è comunque coperto da Garanzia dello Stato e della Cassa Depositi e Prestiti. Il riferimento normativo preciso è l’articolo 37 del Dl 66/2014, convertito con la legge 89/2014. Il decreto di fatto attiva il meccanismo di garanzia dello Stato sul debito.
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Certificazione dei debiti
Il decreto di fatto sblocca subito il pagamento di tutti i debiti della PA verso le imprese. Per essere ceduti, i crediti devono essere certificati attraverso l’apposita piattaforma elettronica, entro la data di entrata in vigore del decreto, quindi entro il 24 aprile 2014.
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La possibilità di cedere il credito si aggiunge agli altri strumenti in vigore per la restituzione dei debiti della PA: le anticipazioni di liquidità a favore degli enti locali, delle Regioni e degli enti del Servizio Sanitario Nazionale, gli spazi finanziari nel patto di stabilità interno, le compensazioni con alcune tipologie di debiti tributari.
(Fonte: il decreto ministeriale sul pagamento debiti PA)