Italia e Spagna protestano ancora contro i tentativi di far passare il regime di trilinguismo per i brevetti Ue: Silvio Berlusconi e José Luis Zapatero hanno inviato una lettera al presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso, del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e al primo ministro del Belgio, Yves Leterme, che detiene la presidenza di turno dell’Ue.
La richiesta è semplice: no alla cooperazione rafforzata che coinvolge 10 Stati membri per far approvare il nuovo regolamento di brevetto unico europeo senza trovare un accordo unanime con i Paesi reticenti.
In primis Italia e Spagna, consapevoli – come fatto presente in occasione del Consiglio straordinario Competitività – che il regime di trilinguismo andrà a penalizzare le piccole e medie imprese in cui si parlano lingue diverse da inglese, francese e tedesco.
Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Lituania, Lussemburgo, Olanda, Slovenia e Svezia hanno invece inviato nei giorni scorsi una lettera alla Commissione Ue chiedendo di avviare la procedura di cooperazione rafforzata per approvare la proposta di questi Paesi e di chi concorderà con loro, con la possibilità di accogliere anche gli altri quando e se concorderanno con le nuove disposizioni.
La lettera di Berlusconi e Zapatero in risposta a tale richiesta è stata inviata per presa visione a tutti i capi di Governo dei 27 Paesi Ue, facendo presente che tale azione risulta quanto mai inappropriata e soprattutto prematura, considerando anche che si sta ancora attendendo il parere chiarificatore della Corte di Giustizia europea sul nuovo sistema giurisdizionale da applicare ai brevetti Ue.
La situazione che si prospetta all’orizzonte per i brevetti europei porta con sé non pochi problemi di applicazione per quanto concerne la protezione giuridica degli stessi nei diversi Stati Membri. Si chiede pertanto che vengano ripresi i negoziati così da poter trovare una soluzione di compromesso che metta d’accordo tutta l’Ue e che sia valida per ciascun Paese.
Per ora non c’è aria di approvazione da parte dell’Ue, anzi sembra che il commissario al Mercato interno, il francese Michel Barnier, abbia invece annunciato che la Commissione è pronta ad attivare la cooperazione rafforzata, ignorando del tutto la lettera di protesta.