Le imprese italiane non sono ancora pronte per adeguarsi alle disposizioni vigenti in materia di SISTRI, il sistema di tracciabilità informatica dei rifiuti, operativo da ottobre ma con sanzioni per la non conformità che scattano dal primo gennaio 2011. Confindustria e Rete Imprese chiedono però un rinvio a dopo il 2011.
La presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ed il presidente di Rete Imprese Italia Carlo Sangalli hanno scritto al ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo avanzando questa richiesta, appoggiati dalle principali associazioni imprenditoriali italiane.
La colpa del ritardo non è da imputare aelle imprese, come si legge nella lettera: ritardo nella consegna delle chiavette USB; difficoltà nel loro utilizzo; ritardi nell’installazione delle black box; malfunzionamentidovuti a difetti strutturali hardware e software; formazione carente in materia. .
Problematiche messe in evidenza anche dalla CNA (Confederazione Nazionale Artigianato e Piccola e Media Impresa), che aveva definito Sistri un incubo che si sta avvicinando per 500mila aziende.
Bisogna prima risolvere questi problemi e poi si potrà pretendere che le imprese mettano in atto gli obblighi di legge. In questa situazione non è possibile applicare le sanzioni, le quali arriverebbero inevitabilmente a tutte le imprese, andando in molti casi ad aggravare lo stato di difficoltà creato dalla crisi.
I firmatari della lettera chiedono pertanto un atto di responsabilità da parte del Ministero «affinché l’intero comparto produttivo venga messo nelle condizioni di operare in un sistema che sia realmente efficiente, nell’ambito di un quadro regolatorio certo, definito e stabile». Non possono pagare le imprese per le inefficienze della macchina amministrativa burocratica.