Sicurezza sul lavoro: CdA responsabile, datore di lavoro rimborsa danni

di Alessandro Vinciarelli

8 Novembre 2010 14:30

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Cassazione più dura in caso di violazione delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro: a rispondere delle inadempienze è l'intero Cda e il datore di lavoro deve risarcire i sindacati per i danni morali

Giro di vite in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro: con la sentenza n. 38991 del 4 novembre 2010, la Corte di Cassazione ha decretato che, nei casi di gravi inadempienze il CdA è responsabile, per cui a risponderne sarà l’intero consiglio di amministrazione.

In più, nel caso di morti bianche e incidenti ripetuti, il datore di lavoro è responsabile del mancato controllo sulla sicurezza ed è tenuto a risarcire i danni morali alle associazioni di fatto che rappresentano i lavoratori, anche se nate successivamente al fatto.

Per giustificare la nuova stretta, la Cassazione ha redatto ottanta pagine di motivazioni che rendono esplicite le responsabilità degli incidenti sul lavoro causati da violazione delle norme sulla sicurezza: a “pagare” è sempre il CdA, anche nel caso in cui le deleghe su Salute e Sicurezza siano state affidate a un singolo individuo.

Il caso che ha generato la sentenza è legato alla morte per inalazione di amianto di 11 operai della Montefibre di Verbania, occorse negli anni ’70. I giudici hanno confermato la condanna dei consiglieri di amministrazione e del direttore dello stabilimento, a prescindere dalla conoscenze dell’epoca. In più è stato riconosciuto il diritto al risarcimento economico alla Camera del lavoro della Cgil di Verbania e a Medicina democratica.