Continua senza intoppi l’iter per l’approvazione del regolamento sul “Made in” per i beni importati nella Ue da paesi terzi: dopo il primo sì dell’Europarlamento a inizio ottobre, ieri è stato approvato il regolamento, con 525 voti a favore e 49 contrari. La legge europea sul “Made in” renderà obbligatoria l’etichettatura d’origine, con un’etichetta ben chiara che potrà essere anche in inglese.
L’etichetta permetterà ai consumatori di effettuare acquisti trasparenti e consapevoli e, per i prodotti impacchettati, dovrà apparire sia sulla confezione che sul prodotto.
I prodotti interessati dal regolamento rientrano nei principali settori di eccellenza del Made in Italy e comprendono numerose categorie: dalle calzature all’abbigliamento, da viti, bulloni e rubinetteria a mobili e lampade, da oreficeria a prodotti della ceramica. Sono invece esclusi i prodotti agricoli e ittici.
Una vittoria per il Made in Italy e per la proposta di regolamento voluta dalla deputata italiana Cristina Muscardini del PPE. Dopo il sì del Parlamento, ora il testo passa all’esame del Consiglio per l’approvazione definitiva: trovato l’accordo, le nuove regole entreranno in vigore in tutta l’Unione Europea per una durata di 5 anni.
La battaglia per la tutela del Made in Italy sembra quindi procedere per la giusta direzione. Soddisfazione da parte del Movimento Difesa del Cittadino: «siamo soddisfatti non perché non si bloccheranno le importazioni, ma perché i consumatori europei potranno finalmente scegliere più liberamente in fase di acquisto dei prodotti».