Tra i temi caldi della manovra economica e finanziaria ci sono anche le novità introdotte per le pensioni da lavoro,allungamento della vita lavorativa e sistema di uscita con un’unica finestra a scorrimento già dal prossimo anno.
Riguarda sia i trattamenti di anzianità sia quelli di vecchiaia, tanto per i dipendenti privati e pubblici quanto per gli autonomi.
I lavoratori dipendenti che matureranno i requisiti per la pensione di anzianità a partire dal gennaio 2011 in poi, dovranno attendere il 13esimo mese successivo a quello di maturazione per la decorrenza effettiva della pensione, anche in caso di soggetti con 40 anni di contributi. Gli autonomi, invece, dovranno aspettare il primo giorno del 19esimo mese.
Sono esclusi i lavoratori che matureranno il diritto alla pensione entro il 31 dicembre 2010 e quelli che al 30 giugno 2010 hanno in corso il periodo di preavviso e maturano i requisiti di età anagrafica e di contribuzione entro la data di cessazione del rapporto di lavoro.
Valgono inoltre le finestre attuali per i lavoratori in mobilità che maturino i requisiti prima della scadenza della mobilità e quelli in mobilità lunga, in base agli accordi sindacali precedenti al 30 aprile 2010 e validi per 10mila lavoratori: dopo il raggiungimento di questo limite, l’INPS bloccherà le richieste.
Non viene invece toccato il requisito di età per la pensione di vecchiaia, che rimane di 65 anni per gli uomini e 60 anni per le donne (61 per le dipendenti nel settore pubblico). Ricordiamo che, in caso di raggiungimento di 40 anni di contributi, questi sono sufficienti a permettere al lavoratore di andare pensione anche se non si è raggiunta l’età pensionabile.
Per quanto riguarda la rateizzazione della liquidazione, questa non si applica in caso di importi sotto i 90mila euro al lordo delle ritenute fiscali, che quindi verranno erogati in un’unica soluzione.
Per le liquidazioni tra i 90mila e i 150mila euro al lordo delle ritenute fiscali, invece, sono previste due rate: una di 90mila euro e, dopo un anno, una con l’ammontare residuo.
Per importi superiori sono previste tre rate: da 90mila subito, 60mila euro dopo un anno e l’ammontare residuo dopo un ulteriore anno.