Mentre la tassa sulla casa 2014 cambia nome per l’ennesima volta e diventa IUC, per quella 2013 continuano le incertezze: l’approvazione del Decreto IMU con cui il governo eliminerà il saldo di dicembre per le abitazioni principali slitta per la terza volta, questa volta per far posto al voto di fiducia in Senato sulla Legge di Stabilità. Il rinvio è al 27 novembre, data in cui verrà cancellata l’imposta sugli immobili per le prime case e (conti pubblici permettendo) sui terreni agricoli.
Rimangono una serie di punti da chiarire: nei giorni scorsi si è parlato della possibilità di far pagare la differenza fra aliquote IMU nei Comuni che quest’anno le hanno alzate. L’ipotesi non si può escludere fino a quando non verrà sciolto il nodo delle coperture finanziarie e dei trasferimenti.L’altro punto interrogativo riguarda le scadenze per chi l’IMU dovrà sicuramente pagarla, ovvero i proprietari di prime case di lusso (categorie catastali A1, A8, A9), seconde case e imprese: il termine ultimo è il 16 dicembre ma i Comuni hanno tempo fino al 9 per alzare le aliquote. Due date troppo ravvicinate, che alimentano i timori di CAF e commercialisti. Soluzioni possibili: rinvio della scadenza o conguaglio delle differenze in un secondo tempo. Gli unici certi di quanto sborsare, vista la situazione di ritardi normativi, sono i contribuenti dei Comuni che nel 2012 sulle seconde case applicavano l’aliquota massima (1,06%) o che hanno già deciso per il 2013 un incremento massimo di aliquota