Il Parlamento Europeo premia le Pmi UE che realizzano prodotti tessili senza ricorrere a manodopera estera: approvato infatti l’obbligo di etichetta “made in” per tutti i capi commercializzati in Europa e concessione del marchio “100% Made in” solo per chi produce interamente nel Vecchio Continente.
Il marchio premia le aziende e tutela i consumatori: ad oggi i paesi UE possono infatti apporre il marchio “Made in” anche a prodotti realizzati in un paese terzo purché almeno un passaggio della lavorazione sia svolto in Europa.
Le nuove norme impongono inoltre regole anche per la produzione interna alla UE: solo chi effettua almeno due passaggi di lavorazione essenziali su quattro potrà esibire il marchio “Made in Eu” o, ad esempio, “Made in Italy”.
Solo chi produce i propri beni interamente in Europa potrà invece sfoggiare il marchio “100% Made in”.
La revisione del sistema di etichettatura europea propone quindi un nuovo schema armonizzato e obbligatorio, che premia i piccoli e medi produttori e li tutela dai colossi che producono all’estero per poi applicare ai beni finiti la famosa etichetta “Made in Italy”.
Il nuovo regolamento ha ottenuto il via libera dal Parlamento UE in seduta plenaria, con ben 528 voti favorevoli (108 astenuti e 18 contrari). La parola passa ora al Consiglio europeo che ne dovrà votare l’approvazione definitiva.