Chi sperava che la soluzione della crisi di governo, dopo la fiducia alle Camere, potesse portare a un passo indietro sull’aumento IVA si è dovuto ricredere: «non c’è niente da fare», come ha sentenzia il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni. L’aumento dell’aliquota al 22% «è già legge» è non è più possibile tornare indietro.
Aumento IVA
Previsto dal Salva Italia (Dl 201/2011) come clausola di salvaguardia (in mancanza di riforma fiscale), l’aumento di 2 punti da ottobre 2012 è stato prima ridimensionato dai governi Monti e Letta (eliminando l’intervento sull’aliquota intermedia e riducendo di un punto l’altro) e poi congelato, ma per evitarlo sarebbe dovuto passare l’apposito decreto già predisposto, ma mai discusso in CdM causa crisi di governo.
Legge di Stabilità
Ora che succede? Sull’aumento al 22% non si torna indietro, ma rimane aperta la possibilità di una revisione delle aliquote con la manovra economica di fine anno: la Legge di Stabilità 2014 ospiterà anche interventi volti a confermare il congelamento dell’intera IMU 2013 per la prima casa, nonché misure per la «riduzione del cuneo fiscale e delle tasse su lavoro e lavoratori». Nel corso dell’intervento alla Camera, il Premier Letta ha dichiarato che questi interventi saranno il cuore della Legge di Stabilità, promettendo ai lavoratori che l’anno prossimo in busta paga arriverà «un segnale», così come anche per le imprese ci saranno «vantaggi dalle assunzioni» e attenzione al «rapporto fra quanto costa assumere una persona e quanto quel lavoratore vede in busta paga».