Il capitolo abolizione IMUsi arricchisce di un nuovo possibile scenario: a dicembre 2013 invece del saldo IMU si potrebbe pagare la Service Tax in anticipo sul 2014. L’Esecutivo fa sapere di non aver ancora valutato questa sorta di ritorno IMU: il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta ritiene per ora «fuori luogo dire che l’IMU rientra dalla finestra», spiegando che il Governo lavora sull’introduzione della tassa dal 2014. Una smentita che dunque non esclude del tutto l’ipotesi.
Service Tax a dicembre
La service Tax (imposta comunale sui servizi) incamererà l’attuale tassa sui rifiuti e una serie di altri servizi comunali ad essa connessi. La sua definizione sarà contenuta nella Legge di Stabilità, assieme all’abolizione del saldo IMU di dicembre 2013, che costerà 4 miliardi l’anno.Quindi, per Renato Brunetta (capogruppo Pdl alla Camera), la Service Tax 2014 non farà “rientare dalla finestra l’IMU” (indiscrezione Repubblica) perchè il suo ammontare «inciderà su famiglie e imprese per 4 miliardi in meno rispetto all’attuale sistema». In pratica, si legge tra le righe, l’ipotesi non è del tutto peregrina perchè al massimo sarebbe un anticipo (da gennaio a dicembre), conservando per i proprietari di immobili il risparmio di 4 miliardi.
Costo per i contribuenti
Quanto pagherebbero i contribuenti l’anticipo della tassa? Il sacrificio maggiore lo farebbero proprietari di seconde case e imprese – che continuano a pagare l’IMU nel 2013 e che dovrebbero anticipare anche la Service Tax 2014 – nonchè chi vive in affitto, perché la Service Tax viene divisa fra proprietario e inquilino. Per le prime case, ecco un sesempio della Uil: ipotizzando un costo medio IMU di 225 euro per la prima casa, la TARES costerebbe 34 euro e, senza anticipazioni, il contribuente risparmierebbe 191 euro. Se invece dovesse pagare la Service Tax a dicembre, in media 112 euro, il risparmio scende a 79 euro.
Coperture
Per i saldi di bilancio sarebbe una però manna: la Service Tax a dicembre assicurerebbe un gettito di 3 miliardi, sufficiente a coprire il mancato gettito del saldo IMU di dicembre, pari a 2,4 miliardi. Per aver certezze bisogna attendere il CdM del 27 settembre: se l’Esecutivo vuole evitare l’aumento IVA da ottobre dovrà emanare un provvedimento in quella sede. Per non alzare l’IVA, abolire l’IMU, rifinanziare la cassa in deroga e ripianare il disavanza ci vogliono 6 miliardi. Il problema resta quello dei conti pubblici: il DEF stima un deficit PIL al 3,1% per fine 2013, sopra il tetto massimo consentito da Bruxelles.Tutte le ipotesi che si accavallano in questi giorni, devono fare i conti con queste cifre.