Un’azienda con status di Società europea dispone di un regolamento particolare, che le consente di operare secondo un quadro giuridico stabile, soprattutto in termini di attività transfrontaliere. In questo modo è possibile ridurre sensibilmente alcuni costi di gestione e guadagnare posizioni sul mercato internazionale.
Premesse prioritarie per qualunque impresa con legami extra-nazionali. Ma da noi la realtà dei fatti è diversa.
Delle 431 società attive sul territorio comunitario e che dispongono dello status di “Società europea” nessuna è operante in Italia.
Dal 2004 – anno di emanazione dello Status – ad oggi troviamo in prima linea Repubblica Ceca (137 imprese) e Germania (91), primi di un nutrito gruppo di paesi che nel complesso hanno registrato oltre 200 imprese “europee”.
La Commissione Europea ora vuole conoscere le motivazioni per le quali una nazione con un così alto numero di aziende non è interessata all’opportunità fornite da dello Status.
La UE ha dunque avviato una consultazione pubblica per verificare il funzionamento dello strumento e per meglio definire eventuali cambiamenti regolamentari in grado di promuovere lo strumento su tutti i paesi dell’unione.