Debiti PA: notifica di rimborso alle imprese creditrici

di Barbara Weisz

1 Luglio 2013 15:59

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Entro il primo luglio le pubbliche amministrazioni notificano ad aziende e professionisti creditori importo e data di pagamento dei debiti pregressi: entro il 5 luglio online gli elenchi completi sui singoli siti web della PA.

Les jeux sont faits: entro il primo luglio le aziende creditrici della PA devono ricevere notifica di rimborso da parte dell’ente in debito (Comune, Provincia, Regione, ASL…), con indicata la scadenza del pagamento.

Lo prevede il il Decreto Debiti PA che sblocca pagamenti per 40 miliardi fra il 2013 e il 2014 (comma 9 dell’articolo 6 del Dl 35/2013, modificato dalle legge di conversione 64/2013).

=> Vai allo Speciale sul Decreto Debiti PA

Entro il 5 luglio, poi, le pubbliche amministrazioni devono pubblicare sul proprio sito Internet l’elenco creditori, completo e in ordine cronologico.

Dunque, entro tale data ogni impresa con un credito nei confronti della PA saprà con precisione se e quando riceverà il pagamento delle fatture rimaste inevase.

Notifiche

La comunicazione alle aziende può essere effettuata anche per Posta Elettronica Certificata (PEC), all’indirizzo pubblicato nell’elenco INI-PEC (leggi qui), «sottoscritta dal dirigente responsabile dell’ufficio competente con firma elettronica idonea a garantire l’identificabilità dell’autore, l’integrità e l’immodificabilità del documento» oppure con firma digitale.

Elenchi online

Esiste la possibilità che ci siano stati errori da parte della PA: a questo scopo servono gli elenchi, obbligatoriamente pubblicati entro il prossimo 5 luglio, completi e per ordine cronologico di emissione della fattura o della equivalente richiesta di pagamento.
Bisogna indicare anche l’importo e la data prevista di pagamento, già comunicata entro il primo luglio al creditore.

Le imprese, consultando questi elenchi, possono verificare ad esempio se l’esclusione dall’elenco dei creditori rimborsabili sia effettivamente motivato dalla data del proprio credito. Se rileva un’incongruenza, l’azienda (o il professionista) può presentare una apposita segnalazione all’ente pubblico.

Imprese e professionisti che non ricevono comunicazioni non fanno parte dei creditori rimborsabili in base al decreto (leggi i requisiti per il rimborso).