La SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), avrà d’ora in poi un modello standard valido sull’intero territorio nazionale, da usare per la dichiarazione al Comune di inizio dei lavori o per avviare, modificare e cessare un’attività produttiva, senza aspettare i 30 giorni previsti nella DIA (Dichiarazione di inizio attività).
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Si tratta di una importante semplificazione in materia di edilizia annunciata dal ministro per la Pubblica Amministrazione Gianpiero D’Alia, in fase di presentazione delle linee programmatiche alle Commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera.
La norma sulla SCIA propone la standardizzazione dei modelli a livello regionale: fino ad oggi, Puglia, Marche, Emilia-Romagna e Provincia di Trento hanno già approvato i modelli unici regionali.
La nuova disciplina prevede la standardizzazione dei moduli per i titoli abilitativi e l’acquisizione della SCIA come titolo principale in sostituzione della DIA, lasciando al Comune in compito di vigilare sull’intero processo edilizio.
In sostanza si tratta di una autocertificazione corredata da asseverazioni e attestazioni da parte di tecnici abilitati: l’amministrazione può eventualmente bloccare le attività entro 60 giorni dal loro avvio (o successivamente in caso di pericolo di danni per il patrimonio culturale e artistico, per la salute, l’ambiente e la sicurezza pubblica).
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Tra le misure per la semplificazione della disciplina edilizia, oltre alla standardizzazione del modello SCIA, si prevede anche il rafforzamento degli sportelli unici per l’edilizia e lo snellimento delle procedure.