Il mal di mouse ha un nome tecnico: sindrome pronatoria dell’arto superiore destro causata da tecnopatia procurata da “overuse” da mouse del computer. Al di là delle definizioni, la notizia è che il mal di mouse viene riconosciuto come malattia professionale dall’INAIL.
Lo stabilito una sentenza della Corte dell’Appello dell’Aquila, alla quale l’INAIL non si è appellato, rendendo l’indennizzo esecutivo.
Questa tecnopatia colpisce colore i quali, per motivi di lavoro, stanno troppe ore al computer utilizzando il mouse, danneggiando braccio e la spalla destri. Si tratta di milioni di lavoratori.
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Il riconoscimento del mal di mouse come malattia professionale potrebbe aprire la strada a numerose richieste di risarcimento danni, perché anche tunnel carpale (altra patologia legata all’utilizzo del mouse), mal di schiena o calo della vista associati all’utilizzo prolungato nel tempo al computer, possono essere riconosciuti allo stesso modo.
La sentenza in questione ha riguardato una banca di Pescara.
La causa si è risolta in favore di un dipendente, rivoltosi all’Inca Cgil di Penne, in quale ha così ottenuto un risarcimento perché «l’insorgenza di tale malattia è da ritenersi determinata da fattori morbigeni cui il dipendente bancario è stato esposto nell’esercizio della sua abituale attività lavorativa», si legge nella sentenza.
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In sintesi, si è ritenuto «in maniera incontrovertibile che l’uso abituale e ripetuto del mouse del computer espone al rischio di contrarre questa tecnopatia».