Il CdM ha approvato il tanto discusso Decreto Romani sulla regolamentazione dell’Audiovisivo, ma epurando il nuovo testo dai riferimenti al mondo Internet che minacciavano di mettere a rischio la libertà di espressione in Rete censurando blog, web TV, giornali online e siti d’informazione.
Il decreto legislativo sui Media TV e Audivisivo, dunque, recepisce la direttiva Ue in materia ma esclude siti personali, blog e quotidiani online che integrano video digitali a scopo informativo.
Lo rende noto un comunicato del Ministero dello Sviluppo Economico, che spiega come il nuovo testo includa una lista dettagliata delle “attività escluse“, tra cui appunto «siti Internet tradizionali, come i blog, i motori di ricerca, versioni elettroniche di quotidiani e riviste, i giochi online».
Accolte dunque le istanze del popolo della Rete ma anche dell’AgCom, il cui presidente Corrado Calabrò aveva definito il Decreto nella sua forma originale “un filtro a Internet”.
In pratica, i siti di informazione come blog e giornali web non sono equiparabili alle emittenti tv e pertanto non devono sottostare alle medesime direttive sull’utilizzo e pubblicazione di video, il cui obiettivo è comunque quello di introdurre regole comuni per la diffusione di immagini in movimento su qualunque piattaforma.
Meno chiara la posizione dei portali commerciali – in primis YouTube – che utilizzano i video a scopo di lucro. In base a quanto dichiarato dal MSE, non si procederà ad alcuna “valutazione preventiva” sui contenuti video pubblicati e diffusi in Rete. Inevitabile che il pensiero corra al caso Google…