Procede a ritmo serrato l’iter parlamentare del Decreto Debiti PA (scaricalo), che sblocca 40 miliardi per le imprese fra 2013 e 2014: via libera in prima lettura alla Camera, con la necessità di completare la conversione in legge entro il 7 giugno.
Il voto a Montecitorio: 450 voti favorevoli (Pd, Pdl, Scelta civica, Lega, Sel e Fratelli d’Italia), 107 astenuti (Movimento 5 Stelle) e nessun contrario.
Rispetto al decreto del Governo (leggi la sintesi delle misure), il nuovo testo uscito dalla Camera prevede diverse modifiche:
- Compensazione debiti e crediti: si possono compensare i ruoli emessi fino al 31 dicembre 2012 e non più solo fino al 30 aprile (approfondisci).
- DURC: per ottenere il rimborso l’impresa deve essere in regola con i contributi, a tal fine rileva la data di emissione fattura e non la richiesta di rimborso dei debiti PA. Se l’impresa non ha regolarità contributiva scatta la compensazione: all’importo spettante viene tolto quanto dovuto (approfondisci).
- Tempi di pagamento: Comuni e Province che hanno chiesto anticipazioni di Cassa (scopri le richieste), devono pagare le imprese entro 30 giorni da quando ricevono i relativi finanziamenti (imminente il decreto attuativo per ripartire gli anticipi).
- Società in house: obbligo di utilizzare prioritariamente i nuovi fondi per pagare le imprese fornitrici.
- DEF e Legge di Stabilità 2014: inserimento di una relazione sullo stato di attuazione del decreto e ulteriori misure per sbloccare pagamenti, fino allo smaltimento del debito (90 miliardi).