Debiti PA, slitta il decreto sui rimborsi alle imprese

di Barbara Weisz

Pubblicato 3 Aprile 2013
Aggiornato 4 Aprile 2013 09:12

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Rinviato il CdM che avrebbe dovuto approvare il decreto per il pagamento alle imprese di 40 miliardi di debiti pregressi della PA: il Governo necessita di nuovi approfondimenti sulla copertura finanziaria per rimborsare le aziende creditrici.

Slitta il decreto per il pagamento dei debiti della PA alle imprese: il CdM convocato per il 3 aprile è stato rimandato più volte nel corso della giornata fino ad essere spostato a prossimi giorni (probabilmente lunedì 8 aprile).

I ministri dell’Economia Vittorio Grilli e dello Sviluppo Economico Corrado Passera hanno richiesto ulteriori approfondimenti prima di definire il testo del decreto sui pagamenti dei debiti commerciali della Pubblica Amministrazione.

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Il punto debole è l’aggiornamento del DEF, il Documento di programmazione Economica e Finanziaria: la restituzione di 40 miliardi fra il 2013 e il 2014 deve essere portata a termine senza peggiorare troppo i conti pubblici.

L’impatto stimato dal Governo è pari a uno 0,5% di deficit/PIL, che per il 2013 significa sfiorare quel 3% che, pur con le flessibilità che l’Unione Europea ha concesso all’Italia per sbloccare i pagamenti, resta un limite invalicabile. Anche perché ci sono ulteriori richieste delle imprese da valutare, come il blocco dell’aumento IVA al 22% previsto per luglio e il rinvio della TARES al 2014, che assieme costerebbero almeno altri 7-7,5 miliardi.

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Lo rende noto un comunicato del portavoce di Rehn, Olivier Bailly.

Ad ogni modo Monti avrebbe già inviato a Bruxelles la necessaria documentazione per rassicurare la UE sull’impegno del’Italia nel rispettare il vincolo. Il commissario europeo per gli Affari monetari Olli Rehn ha avviato l’immediato esame dei termini del decreto.

Insomma, al solito c’è un problema di copertura. Una delle bozze valutate nelle scorse ore prevedeva di finanziare la misura con un anticipo al 2013 dell’aumento dell’addizionale regionale IRPEF, ma l’ipotesi ha scatenato reazioni così negative da parte dei sindacati e forze politiche da rientrare subito. Per ora.

Anche secondo le PMI di Rete Imprese Italia queste ipotetiche bozze non andrebbero incontro alle richieste delle aziende, invece accolte dal Parlamento, «di predisporre interventi di immediata eseguibilità, con procedure semplificate o automatiche, evitando il rimando a ulteriori fonti normative di carattere secondario e, soprattutto, verificando la fattibilità di introdurre la compensazione diretta tra debiti e crediti da parte delle imprese».

Tuttavia, il rinvio del CdM – in cui si dovrà necessariamente approvare il decreto sul rientro del debito della PA con le imprese – sembra proprio riconducibile all’esigenza di far quadrare i conti, magari armonizzando il provvedimento con altre misure economiche.

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