Pagamenti PA in 30 giorni: deroghe incompatibili con Direttiva UE

di Francesca Vinciarelli

6 Febbraio 2013 12:25

Lacune e incompatibilità della legge italiana sui tempi certi di pagamento rispetto alla Direttiva UE: sui ritardi della PA, ambiguità a rischio di procedura d'infrazione e troppa tolleranza a scapito delle imprese.

Il vice presidente della Commissione Europea Antonio Tajani, in occasione di un incontro a Milano sul recepimento della Direttiva UE che impone il pagamento in 30 giorni per le transazioni commerciali tra imprese, ha lanciato un monito nei confronti della nuova disciplina italiana, che invece di applicare tolleranza quasi zero presenta delle lacune inaccettabili, pur avendo l’Italia recepito la direttiva in anticipo – per contrastare il ritardo nei pagamenti dalla PA – imponendo interessi di mora automatici:

=> Consulta gli interessi 2013 per il ritardo nei pagamenti

Tajani ha sottolineato come nella normativa italiana sul ritardo nei pagamenti dalla PA esistano però delle ambiguità che andrebbero risolte, con un giro di vite necessario a tutelare il futuro delle imprese e dell’economia dell’intera Europa.

Ad esempio, il decreto italiano sui tempi di pagamento prevede deroghe per il settore Sanità, per particolari contratti o qualora si applichino procedure di appalto particolarim come il dialogo competitivo.

=> Leggi il decreto che recepisce la direttiva UE

Deroghe a 60 giorni

La possibilità di concedere una deroga a 60 giorni era prevista dalla direttiva UE, a fronte del fatto che in molti Paesi i pagamenti che coinvolgono la Sanità raggiungono medie di 250 giorni con punte di 600 giorni: si temeva che il termine dei 30 giorni fosse troppo breve.
In Italia, invece, la deroga a 60 giorni è generalizzata, presentando rilievi di incompatibilità con il dettato della direttiva UE. L’Italia rischierebbe pertanto una procedura d’infrazione, a meno di apportare modifiche chiarificatrici.

Allo stesso modo devono essere riviste le regole di contabilità delle Amministrazioni Pubbliche e il Patto di Stabilità, che spesso ostacola il pagamento delle PA alle imprese.

=> Leggi le colpe del Patto di Stabilità nel ritardo nei pagamenti dalla PA

Retroattività dei pagamenti dalla PA

C’è poi la questione della retroattività della norma, decisione che l’UE lascia ad ogni Stato Membro.

In Italia il problema è serio perché si tratta di decine di miliardi di euro che bloccano migliaia di imprese dal pagare a loro volta i fornitori e portano spesso le imprese ad avere debiti con lo stesso Stato.

=> Leggi come certificare i crediti dalla PA

Accesso al credito

A rischio ci sono migliaia di imprese che chiudono ogni mese perché lo Stato non paga e non riescono a far fronte alle spese. Una situazione di difficoltà che impedisce agli imprenditori anche di riuscire ad accedere al credito, le cui condizioni diventano sempre più restrittive, sempre a causa delle crisi economica.

Si pensi solo che in Italia la percentuale di imprese che non riesce ad ottenere del credito è sensibilmente più alta della media europea e se lo ottiene paga interessi pari in media al 4.5%, contro il 2.9% della Germania ed il 2.2% della Francia.

=> Leggi le misure di contrasto al ritardo nei pagamenti dalla PA

Il problema del ritardo nei pagamenti dalla PA, comunque, non affligge solo le imprese italiane. In tutta Europa il 56% delle aziende attribuisce i propri problemi di liquidità al mancato pagamento da parte dello Stato e un terzo dei fallimenti è causato proprio da questo deficit. La situazione è inaccettabile, soprattutto se si considera cosa avverrebbe a parti invertite, ovvero in caso di mancato o ritardato pagamento dei tributi.