Cambiamenti importanti nelle regole del settore agroalimentare, dall’obbligo di contratti scritti tra imprese e fornitori per la commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari, alla scadenza dei 30/60 giorni per i pagamenti con riferimento alle merci deperibili e agli altri prodotti rispettivamente a partire dalla fine del mese di ricevimento della fattura, alla vigilanza dell’Antitrust.
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Norme che sono già entrate in vigore (lo scorso 24 ottobre), come stabilito dall’articolo 62 del decreto liberalizzazioni (decreto legge 24 gennaio 2012), e attualmente al centro di polemiche.
Le imprese della filiera dell’agroalimentare avevano chiesto al Governo uno slittamento dei termini per l’entrata in vigore delle nuove regole, ma la risposta è stata negativa anche se l’Esecutivo ha aperto a possibili modifiche.
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Tutela per le PMI
Intanto però sono entrate in vigore le nuove norme che erano state studiate dal Ministero delle Politiche agricole capeggiato da Mario Catania, il quale ha insistito soprattutto sulle norme che introducono la certezza dei contratti scritti (attualmente è largamente diffusa la pratica degli accordi verbali) e dei tempi di pagamento con l’obiettivo di tutelare in particolare le PMI, ovvero i piccoli produttori.
Questi infatti, come spesso accade rappresentano la parte più debole della filiera che spesso soccombe alle pratiche commerciali scorrette dei grandi.
Il provvedimento prevede infatti che le nuove regole si applichino «alle relazioni commerciali in materia di cessioni di prodotti agricoli e alimentari, con particolare riferimento alle relazioni economiche tra gli operatori della filiera connotate da un significativo squilibrio nelle rispettive posizioni di forza commerciale».
I contratti stipulati con le vecchie norme e quindi non in regola con le nuove disposizioni, in particolare sui tempi di pagamento, si possono adeguare entro il 31 dicembre 2012 per la parte che concerne esclusivamente i requisiti formali del contratto. I contratti verbali d’ora in poi saranno ritenuti illeciti, quelli attualmente in essere dovranno essere definiti sempre entro la data del 31 dicembre 2012.
Le reazioni alle nuove norme
«L’entrata in vigore delle nuove norme che intervengono per riequilibrare il potere contrattuale lungo la filiera agroalimentare tra distribuzione e produttori e che prevedono il rispetto dei termini di pagamento non devono rappresentare un alibi per la parte acquirente a rivedere al ribasso i compensi che spettano ai produttori. Sarebbe questo un atto gravissimo che denunceremo con tutta la nostra forza» ha dichiarato il presidente della Coldiretti Sergio Marini commentando l’entrata in vigore delle nuove regole.
Per la Cia-Confederazione italiana agricoltori, «la misura costituisce un positivo passo avanti nel miglioramento e rafforzamento delle relazioni di filiera. Tuttavia ci sono alcuni aspetti critici sui quale occorre intervenire con opportune modifiche. In particolare, è necessario evitare che vi siano problemi di condizionamenti di subalternità o di debolezza dei soggetti fornitori, in modo da rendere l’adozione di questo importante provvedimento per il settore agricolo priva di qualsiasi ostacolo burocratico e procedurale».