Pioggia di emendamenti alla Legge di Stabilità, che rischia di rimanere bloccata a lungo in Parlamento. Il Disegno di Legge approvato dal Consiglio dei Ministri non piace ai partiti, che si preparano a sfruttando le parole dal ministro dell’Economia Vittorio Grilli: «siamo aperti alla discussione» ( Governo disposto a modifiche => le anticipazioni).
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I principali emendamenti al Ddl di Stabilità mireranno ad eliminare la retroattività del taglio alle detrazioni (=> ecco i tagli fiscali dal 2012), la cui onerosità è tale da annullare i benefici dello sconto IRPEF dal 2013.
Ulteriori richieste di modifica riguarderanno l’imposta sul valore aggiunto, con la richiesta di evitare l’aumento l’IVA. (=>vedi i calcoli in dettaglio). Dura la posizione del Pd sul mancato confronto da parte del Governo su questo tema: non è accettabile «che ai ceti popolari gli metti un euro in tasca e gliene togli due con l’IVA» e «non avendo parlato prima, toccherà parlarsi dopo».
Sul fronte IVA le proposte sono diverse: secondo Stefano Fassina, per bilanciare bisogna eliminare la franchigia di 250 euro che penalizza le fasce più deboli. Il Pdl propone di sfruttare i tagli della spesa e sulla vendita del patrimonio immobiliare annunciato dal premier Mario Monti (=> vai al programma di smobilizzo) alla decurtazione dei contributi alle imprese.
Nel frattempo, la Commissione Lavoro di Montecitorio sta preparando i suoi emendamenti per salvaguardare gli esodati del 2013 e 2014 (=> vedi i numeri), come confermato dal capogruppo Pd Cesare Damiano: “la costituzione del Fondo, come proposto dal Governo è utile se dispone di risorse adeguate, non certo i soli 100 milioni di euro attualmente previsti. Per alimentare il Fondo si può stabile che gli eventuali risparmi che si dovessero realizzare a proposito dei 9 miliardi di euro già stanziati per i primi 120 mila salvaguardati, ritornino al Fondo stesso anziché alla Tesoreria. La nostra battaglia unitaria nella commissione Lavoro continua e, come dice Bersani, non molleremo”.
Altri emendamenti, infine, riguarderanno la richiesta di maggiori fondi per promuovere l’occupazione giovanile e lo sviluppo delle imprese.