La posta elettronica certificata rappresenta un ottimo strumento capace di offrire garanzie sull’invio e la ricezione di un messaggio. Potrebbe potenzialmente sostituire la tradizionale raccomandata con ricevuta di ritorno per tutti i casi previsti dalla legge.
Secondo il decreto anti-crisi, emanato da quasi un anno, i professionisti devono dotarsi di una casella di PEC entro il prossimo 28 novembre e comunicarla al proprio albo professionale. D’altro canto le aziende di nuova costituzione devono indicare al momento della registrazione presso il Registro delle imprese un casella di PEC valida per le comunicazioni ufficiali, mentre quelle già attive dovranno provvedere alla comunicazione del proprio indirizzo telematico entro tre anni dall’entrata in vigore del suddetto decreto, ovvero entro il 29 novembre 2011.
Per i privati la posta elettronica certificata rimane un’opportunità di semplificazione e, secondo le dichiarazioni del Ministro Brunetta, sarà resa disponibile senza oneri a tutti i cittadini maggiorenni che ne facciano richiesta. Al momento la casella PEC gratuita viene fornita dall’ACI e dall’INPS, che ha già registrato 16.902 richieste e attivato 1.737 caselle.
Il successo della PEC sarà quindi determinato dalla reale diffusione delle caselle e, ad esempio, dai servizi offerti alle aziende e ai cittadini dalle pubbliche amministrazioni. Nonostante alcune affermazioni strumentalmente negative, la PEC rappresenta infatti una possibile strada verso la semplificazione e l’ottimizzazione dei processi e delle comunicazioni, nonchè un risparmio economico. Chiaramente si tratta di uno strumento nuovo, almeno per molte categorie di professionisti e imprese, che deve essere capito prima di essere valutato.