Il Pacchetto Crescita approda in CdM in una versione differente da quella prevista: non uno ma due provvedimenti distinti. Il Decreto Sviluppo 2.0 assume infatti veste autonoma rispetto al pacchetto di misure per la semplificazione burocratica a beneficio di cittadini e imprese.
DL Sviluppo – Crescita 2.0
Il Decreto Sviluppo bis, si presenta snellito rispetto alle bozze circolate in precedenza.
Leggi in dettaglio tutte le misure del nuovo Decreto Sviluppo bis
Contiene “ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese” dopo quelle previste dal primo Decreto Sviluppo, trasformato in legge a inizio estate (>> consulta il primo DL Sviluppo).
Il piatto forte è rappresentato dalle misure per le start up (>> leggi i dettagli) e dall’Agenda Digitale (>> vai al programma) di cui si è discusso nelle ultime settimane e su cui si attende conferma:
- Start up: agevolazioni per l’operatività delle aziende innovative, benefici fiscali per chi investe in queste imprese, contratto di lavoro dedicato con deroghe alla riforma del lavoro in materia di contratti a termine.
- Agenda Digitale: Piano Banda Larga con stanziamenti dedicati, pagamenti digitali dal 2014 anche per piccoli importi, anagrafe digitale e unificazione documenti, obbligo di posta elettronica certificata per tutte le imprese anche individuali, elenco pubblico di tutte le caselle PEC di imprese e professionisti, novità “digitali” per Istruzione, Giustizia, Sanità, Desk Italia per attirare investitori esteri.
Fra le altre misure: abolizione del tacito rinnovo delle polizze Rc Auto e contratto base; a rischio le norme su trasferimento d’azienda e temporary manager (leggi qui). Dopo un tam tam di notizie di segno contrario, è atteso anche un credito di imposta IRES e IRAP per il settore Infrastrutture.
La forma del decreto legge consente iter rapido e una corsia preferenziale: lo strumento permette di far entrare in vigore subito le norme approvate dal Governo dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, nell’attesa della conversione in legge che il Parlamento è tenuto a terminare entro 60 giorni.
Ddl Semplificazioni
Il secondo provvedimento del Governo è quello relativo alle semplificazioni per le imprese ma stavolta la formula prescelta è quella del disegno di legge, il che comporta un iter diverso e più complesso. Il nuovo Ddl Semplificazioni dovrà passare per i due rami del Parlamento prima di entrare in vigore, di conseguenza si può prevedere che i tempi non saranno brevissimi.
Il Ddl contiene “nuove disposizioni di semplificazione amministrativa a favore dei cittadini e delle imprese” e fa seguito al primo provvedimento sulle semplificazioni di inizio anno, il dl n. 5/2012, convertito con la legge 4 aprile 2012, n. 35 ( leggi qui).
Ampio spazio ai capitoli DURC, sicurezza sul lavoro e previdenza, con il pagamento dilazionato dei crediti contributivi. Per i dettagli leggi gli approfondimenti:
- Leggi le misure del Ddl Semplificazioni su sicurezza sul lavoro e previdenza
- Leggi le misure del Ddl Semplificazioni per l’edilizia
- Leggi le misure del Ddl Semplicazioni sul DURC
Tecnicamente, vista la formula del Ddl, le misure previste dal Decreto Semplificazioni non hanno per il Governo le caratteristiche di urgenza necessarie per giustificare il ricorso al decreto legge.