Fermi i pagamenti degli appalti (<< leggi tutto) alle imprese a causa delle nuove disposizioni contenute nell’art.13 ter del Decreto Sviluppo. Regole e modalità applicative della responsabilità solidale fiscale non sono chiare, causandone il blocco.
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Pertanto l’ANCE (associazione nazionale costruttori edili) ha chiesto al Governo una proroga, rinviando le nuove norme fin quando non si avrà un quadro più definito e possibilmente con una revisione se non addirittura la sospensione.
«Si tratta di un ulteriore danno per le imprese già afflitte dal ritardo nei pagamenti dalla PA (<< leggi tutto)» ha spiegati il presidente dell’ANCE, Paolo Buzzetti.
Responsabilità solidale fiscale
La responsabilità solidale fiscale dell’appaltatore nei confronti del suo subappaltatore scatta qualora questi non versi all’Erario le ritenute fiscali sui lavoratori dipendenti e l’IVA relative all’appalto.
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L’unico modo di ovviare a tale onere – e questa è la novità introdotta dall’articolo 13-ter del DL Sviluppo (che sostituisce il comma 28 dell’articolo 35 del decreto legge 223/2006 sui soggetti responsabili del versamento di somme all’Erario in caso di appalto di opere e di servizi) e dei nuovi commi 28-bis e 28-ter – che l’appaltatore chieda al subappaltatore, prima di pagarlo, il documento di “asseverazione” che ne attesti la regolarità fiscale. Lo stesso dovrà fare il committente con l’appaltatore, pena pesanti sanzioni.
Il problema è che il documento di asseverazione non è stato ancora chiaramente definito.
Il risultato è il blocco totale dei pagamenti tra committente, appaltatore e subappaltatore.
La responsabilità solidale in materia di IVA, inoltre, secondo l’ANCE sarebbe superflua perché esistono già il reverse charge (o inversione contabile) e altre modalità contabili che assicurano il controllo sulla regolarità dei subappalti in edilizia.
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Non solo queste norme stanno bloccando i pagamenti degli appalti: in aggiunta, «si affidano impropri compiti di controllo alle imprese, che, tra l’altro, fanno lievitare i costi di gestione amministrativa col risultato che nessuno paga nessuno fintanto che non è rilasciata l’asseverazione, che a sua volta è a pagamento ed è difficile da ottenere», sottolinea Buzzetti.
«Solo l’immediata sospensione della norma ed un ripensamento dell’intera disciplina potrà evitare ulteriori danni all’intero sistema economico e consentire l’individuazione di soluzioni operative, di concerto con l’Amministrazione finanziaria, che evitino un aumento dei costi amministrativi» ha quindi concluso il presidente Ance.