Sulla sospensione SISTRI è ferma la posizione di Selex SI– Finmeccanica, incaricata nel 2009 di realizzare il sistema di tracciabilità dei rifiuti che però da allora non è mai riuscito a partire.
La responsabilità del flop del SISTRI non sarebbe tutta di Selex, che in un comunicato stampa risponde alle accuse dichiarando che il sistema è pronto dal 2010 e che i motivi della sospensione del SISTRI sono da ricercare altrove.
Peccato che in parte questi problemi riconducano nuovamente a Selex Sistemi Informatici, e in particolare su presunte irregolarità nella procedura di gara per l’assegnazione dell’appalto.
Da precisare infatti che il polverone è stato sollevato in seguito alle dichiarazioni dei ministri Corrado Passera (Sviluppo) e Corrado Clini (Ambiente) sulla sospensione di SISTRI nel Decreto Sviluppo: uno stop definitivo piuttosto di una ennesima proroga (ipotizzata inizialmente al 31 dicembre 2012 e poi al 31 dicembre 2013).
La sospensione SISTRI è conseguente alla relazione di DigitPA, incaricata di verificare il sistema in vista della sua entrata in vigore il 30 giugno: nella valutazione vengono sollevati, tra le altre cose, dubbi proprio su Selex e sulla procedura di incarico, tanto che per prima cosa la sospensione del SISTRI ha avuto come conseguenza anche quella del contratto tra Selex e Ministero dell’Ambiente e dei contributi SISTRI 2012.
SISTRI pronto a partire il 30 giugno
La controllata di Finmeccanica non fa menzione dell’inchiesta ma si è limitata a tirarsi fuori dalle accuse di malfunzionamento: «la piattaforma digitale è attiva e funzionante dal 13 gennaio 2010 ed è stata progettata in modo da applicare le normative vigenti al momento della sua introduzione. È pertanto pronta per essere utilizzata da tutti gli utenti che, a regime, ridurranno così i loro costi di circa il 70% rispetto all’attuale sistema cartaceo».
Selex ribadisce poi che «i test effettuati, anche con la supervisione di terzi, su un carico di utenti contemporanei di 4 volte superiore a quello contrattualmente definito, non hanno evidenziato anomalie».
Nel tempo, continua la Società, SISTRI è stato aggiornato per supportare le modifiche normative introdotte dall’Amministrazione nonché le richieste delle Associazioni di Categoria.
Così come la sospensione, le 7 proroghe SISTRI sono sempre state dovute a fattori esterni a Selex, si legge nel comunicato, che poi aggiunge «le prese di posizione che si leggono su SISTRI, prive spesso di ogni riscontro oggettivo, bloccano la modernizzazione del settore e, quindi, contribuiscono alle difficoltà delle aziende, aumentando le diseconomie per le stesse e per il sistema Paese in generale».
Ritorno al sistema cartaceo?
Selex ha ricordato infine i limiti di un potenziale ritorno al sistema cartaceo per «la gestione e il controllo di un settore tanto delicato per la vita dei cittadini come quello dello smaltimento dei rifiuti speciali (secondo i dati di Legambiente solo nel 2010 sono state sequestrate 2 milioni di tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi gestiti illegalmente; il volume di affari stimato da Legambiente è di 3,3 miliardi di euro nel solo 2010 e 43 miliardi negli ultimi 10 anni). Inoltre l’attuale sistema cartaceo impedisce un’efficace azione di prevenzione, monitoraggio e pianificazione».
Selex si dichiara pertanto contraria a «rinviare ancora la data del 30 giugno prossimo o addirittura sospendere l’entrata in vigore del Sistema» perché «farebbe perdere al nostro Paese il vantaggio tecnologico finora acquisito rispetto ai partner europei e non sarebbe di certo un aiuto per le imprese che chiedono oggi soprattutto certezza delle regole e riduzione della burocrazia negli adempimenti».