Dopo l’approvazione del CIPE, il Consiglio dei Ministri ha varato oggi la Finanziaria 2010: una manovra da 3 miliardi di euro definita “light” perchè composta da soli 3 articoli più le tabelle economiche, che appaiono a molti “insufficiente”.
La manovra ha suscitato molta delusione, poiché ha reputato sufficienti i precedenti provvedimenti anticrisi già varati, limitandosi a rappresentare solo un aggiornamento al 2012 della manovra triennale approvata nel 2008.
Tra i punti chiave della nuova finanziaria, i 693 milioni di fondi per il rinnovo dei contratti pubblici e le agevolazioni fiscali per ristrutturazioni edilizie estese al 2012. Nulla di sostanziale per le Pmi o le imprese del Mezzogiorno, dunque.
Particolarmente severe le critiche del direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli, che già a margine della presentazioni di ieri del ministro Ttremonti chiedeva maggiori risorse per gli ammortizzatori sociali ed evidenzia la necessità di completare le misure già in cantiere ma lasciate da parte.
Stiamo parlando di detassazione Tremonti-ter per le imprese, Basilea 2, moratoria sui debiti delle Pmi ed estensione dei finanziamenti per la Cassa integrazione.
La moratoria andrebbe monitorata con attenzione, per garantire la sua piena operatività, mentre su Basilea 2 occorrerebbe rendere meno stringenti i parametri per l’accesso al credito, in special modo per quanto riguarda le piccole e medie imprese.
Galli considera infatti il fondo di garanzia per le Pmi una delle misure più efficaci adottate dal Governo. Seppure tale misura stia funzionando e le richieste siano numerose, degli 1,6 miliardi annunciati sono stati però sbloccati solo 168 milioni; Confindustria chiede quindi che una parte del residuo sua erogato nel corso del 2010.
E invece Tremonti ha risposto con una Legge di Bilancio: «non ci sono tasse, tagli, aggiunte. Scordatevi la Finanziaria vera e propria, non c’è più, ci saranno solo aggiustamenti a margine…»