La Manovra d’estate ha introdotto importanti opportunità e novità per le imprese in difficoltà a causa della congiuntura economica, ma ha lasciato fuori dalle misure di sostegno i liberi professionisti?
Gli aiuti contro la crisi previsti dalla Manovra d’estate sembrano infatti non interessarsi del mondo professionale, che è rimasto escluso dagli incentivi, indirizzati solamente alle aziende.
In particolare nel Tremonti-ter – che nella precedente versione (Tremonti-bis , Dl n. 383/01) era destinato anche ai titolari di reddito di lavoro autonomo – l’incentivo fiscale per gli aumenti di capitale, le misure per favorire l’occupazione e potenziare gli ammortizzatori sociali e la moratoria sui prestiti bancari non contemplano gli studi professionali.
Anche guardando all’incentivo agli investimenti in nuovi macchinari, individuati dalla divisione 28 della tabella Ateco 2007, questa sembra essere poco in linea cone le esigenze degli studi professionali, escludento immobili (anche auto), i computer e l’arredamento in genere.
Riguarda invece i professionisti il cosiddetto “bonus aggregazione” introdotto dalla Finanziaria 2008, che avrebbe dovuto premiare le aggregazioni tra professionisti avvenute tra il 2008 e il 2010, per il quale però è ancora assente il decreto attuativo interministeriale.