Il Decreto Milleproroghe è legge: dopo aver ottenuto la fiducia alla Camera, il testo del Milleproroghe del maxi-emendamento – con integrati gli emendamenti approvati dalle Commissioni I e V del Senato – ha incassato 336 sì, 61 no e 13 astenuti.
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Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha invitato i presidenti di Senato e Camera Schifani e Fini – nonché lo stesso premier Mario Monti – ad evitare d’ora in poi che vengano ammessi emendamenti troppo estranei ai decreti legge durante gli iter parlamentari, limitandosi solo a quelli davvero attinenti.
Nella stessa comunicazione, il capo dello Stato ha ricordato che la Corte costituzionale (sentenza n. 22 del 16 febbraio 2012) ha annullato alcune disposizioni del Milleproroghe 2011 (DL n.225/2010) proprio per «estraneità alla materia e alle finalità».
Ricordiamo brevemente le principali novità del Milleproroghe 2012 in tema di pensioni, che sono quelle approvate in Senato, dove era stata già posta la fiducia, blindando di fatto il testo così come avvenuto nuovamente alla Camera.
Confermata la fruizione delle vecchie norme del sistema pensionistico per i lavoratori esodati al 31 dicembre 2011.
Confermato per i precoci il conteggio dei contributi figurativi delle lavoratrici madri con figli disabili e dei lavoratori che hanno goduto della paternità obbligatoria per andare in pensione con 42 anni di anzianità anche prima dei 62 anni.
In tema di lavoro, per quanto concerne le classiche proroghe spiccano quelle per le assunzioni e le graduatorie dei concorsi nella Pubblica amministrazione, nonché quelle sugli ammortizzatori sociali.
Oltre alle agevolazioni per le assicurazioni, ricordiamo anche il rinvio al 31 maggio 2012 del termine per l’adozione del Decreto ministeriale con cui il MEF dovrà classificare le società non quotate in Borsa per fasce, determinando così i compensi massimi che spetta agli amministratori affidatari di incarichi particolari.
Infine, ricordiamo la proroga per le strutture turistico-alberghiere, che per altri due anni potranno beneficiare delle vecchie norme per la prevenzione incendi prima di doversi adeguare alle novità in materia.