Studi di settore, online i 206 modelli definitivi

di Noemi Ricci

Pubblicato 8 Giugno 2009
Aggiornato 4 Luglio 2013 14:55

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Un provvedimento dell'Agenzia delle Entrate rende definitivi i 206 modelli per la comunicazione dei dati rilevanti per l'applicazione degli Studi di settore 2008: ecco il riepilogo delle novità

Come preannunciato sono pronti i 206 modelli definitivi per la comunicazione dei dati rilevanti in relazione agli Studi di settore 2008.

Online anche le specifiche tecniche per la trasmissione telematica, tramite Entratel o Fisconline, dei dati stessi.

Con provvedimento ad hoc, l’Agenzia delle Entrate ha ufficializzato l’entrata in vigore dei 137 modelli relativi agli studi già in vigore prima del 2008 e i nuovi 69 modelli approvati con i decreti MEF del 23 dicembre 2008.

Tra le novità, l’introduzione del codice (5) specifico per i casi di attività cessata nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2008 e non riavviata entro sei mesi, e la conferma del prospetto “imprese multiattività”, per coloro che esercitano due o più attività di impresa.

Questo campo è stato introdotto per coloro che non rientrano nello stesso studio di settore, con ricavi derivanti dalle attività non prevalenti superiori al 30% del totale dichiarato (non più 20%).

Presenti anche le nuovi righe anti-crisi nel quadro X dove inserire le informazioni necessarie per l’applicazione dei correttivi approvati con il DM del 19 maggio scorso.

I modelli 2009 saranno obligatori anche per professionisti di istituti di bellezza (UG33U) e di studi e laboratori fotografici (UG74U), anche nel caso in cui l’attività prevelante nel periodo d’imposta 2008 sia stata di fotoreporter, manicure o pedicure.

Così sarà possibile ottenere le informazioni necessarie alla costruzione degli studi di settore su queste due attività, comunque soggette ai parametri. Inoltre in questo modo i contribuenti non saranno tenuti all’invio separato delle informazioni tramite un questionario dedicato.

I quadri dedicati ai dati contabili per imprese e professionisti (F e G) introdotti l’anno scorso sono stati confermati, mentre è stato eliminato il riferimento all’esenzione IVA per i regimi
contabili speciali, in seguito all’introduzione del regime dei minimi con la Finanziaria 2008.