La manovra finanziaria del Governo Monti dovrà tenere in considerazione la moltitudine di emendamenti presentati dai partiti, in primis quelli riguardanti la riforma delle pensioni e l’Ici.
Verso il voto di fiducia
Vista la numerosità delle proposte, si pensava ad uno slittamento per l’approdo della manovra finanziaria in Aula, che però non è avvenuto anche se è possibile che si vada verso il voto di fiducia.
Il Cdm ha infatti autorizzato a porre la fiducia sulla manovra con la formula “se necessario”, anche sugli emendamenti eventualmente approvati tra quelli presentati dal governo alle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Questo per raggiungere la piena condivisione delle decisioni e «non arrivare a un testo raffazzonato», come affermato Gianfranco Fini sull’ipotesi di un ulteriore rinvio.
Le novità delle ultime ore? Oltre all’abolizione delle Province dal 2013, al taglio degli stipendi del parlamentari con apposita normativa entro gennaio 2012:
- contributo di solidarietà del 25% sulle pensioni d’oro (sopra i 200mila euro),
- esenzione bollo sui conti correnti fino a 5mila euro, detrazione di 50 euro per ogni figlio (massimo fino a 400 euro),
- niente blocco indicizzazioni per il 2012 sugli assegni pensionistici fino a 1400 euro (dal 2013 fino al minimo).
Riforma delle pensioni
In prima linea l’emendamento sulla riforma delle pensioni e più in particolare sulle indicizzazioni delle pensioni fino a 1400 euro, che per il prossimo anno saranno rivalutate del 100%, mentre nel 2013 le rivalutazioni riguarderanno le pensioni fino a due volte la minima.
La copertura sulla previdenza è stata individuata – a detta del ministro del Lavoro, Elsa Fornero – dal prelievo del 25% come contributo di solidarietà per pensioni sopra i 200 mila euro.
Meno veloce inoltre l’innalzamento dell’età per le donne nel privato, che potranno andare in pensione di vecchiaia a 64 anni se al 31 dicembre 2012 avranno almeno 20 anni di contributi e 60 anni d’età.
ICI
Dal punto di vista della nuova Ici, è previsto uno sconto di 50 euro per ogni figlio di eta’ non superiore a 26 anni, fino ad un massimo di 400 euro, oltre allo sconto di 200 euro, indipendente dal numero dei figli, che sarà bbassato a 170 euro a partire dal 2014.