La recente sentenza della Corte di Cassazione – terza sezione penale – sulla legittimità di sequestro di post “denigratori” espressi su Forum e Blog online ha creato reazioni contrastanti tra i blogger aziendali o tra i marketer che puntano alle nuove forme di Buzz e Viral Marketing come strumento indiretto di promozione online.
Da un lato, il maggiore controllo su quanto blogger e utenti in Rete esprimono nei confronti di terzi (prodotti e aziende compresi) può evitare attacchi spiacevoli – motivati o meno – nei confronti di un brand o di un operatore commerciale.
Dall’altra parte, però, l’intera vicenda è percepita come un “bavaglio” per imprenditori, advertiser o semplici utenti business che considerano il Web 2.0 e l’utilizzo degli UCG (User Generated Content), come uno strumento interattivo, dinamico e coinvolgente per veicolare pareri e opinioni, positive e non, su Internet.
Non solo: se le leggi italiane a tutela degli organi di stampa e della loro libertà d’espressione in pratica non valgano per Blog e Forum comuni, allora anche gli stessi consumatori si sentiranno imbrigliati (le reazioni dell’Aduc confermano), senza potersi esprimere liberamente su determinati temi avanzando le proprie idee a riguardo e i propri giudizi.
Pericolo “Oscurantismo”!? Sta di fatto che questo precedente darà adito a nuove considerazioni sul valore e sullo stato giuridico dei contenuti online prodotti e pubblicati dagli utenti. Ancora una volta, torna attuale la necessità di una regolamentazione chiara. nell’interesse delle aziende e degli utenti.