La sentenza n. 45513/2008 della quinta sezione penale della Corte di Cassazione ha stabilito che nei casi di falso in bilancio l’amministratore delegato e i consiglieri di una società di capitali sono ritenuti responsabili penalmente, per eventuali eventi dannosi per il patrimonio della società derivante dall’operato dei coamministratori.
Sentenza valida anche qualora questi ultimi siano gli unici promotori dell’operazione fraudolenta.
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La sentenza si è basata sull’interpretazione dell’art. 2392 del codice civile sulla responsabilità verso la società, attribuendo all’amministratore una posizione di garanzia sull’integrità patrimoniale della società atta a garantire la tutela degli interessi indicati dal Codice e da eventuali leggi speciali.
In caso contrario può essere perseguito penalmente.
Nello specifico il caso riguardava il concorso dell’amministratore di una società nella responsabilità riconosciuta in capo ad un altro rappresentante della medesima società.
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I giudici hanno riconosciuto la responsabilità dell’amministratore per il reato commesso dal socio per il solo fatto di non essere intervenuto pur potendo prevenire e immaginare la falsa rappresentazione della situazione patrimoniale dell’impresa.
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