Entrerà in vigore il 1° gennaio 2009 l’obbligo – per i datori di lavoro privati – del Libro unico, allo scopo di semplificare e ottimizzare l’amministrazione dei rapporti con i dipendenti. Tuttavia, i dubbi a riguardo sono ancora molti.
Allo scopo di fornire i chiarimenti necessari si è tenuto in questi giorni un incontro tra circa 25.000 consulenti del lavoro attivi in tutta Italia in un milione di aziende, per le quali gestiscono oltre 7 milioni di rapporti di lavoro.
L’incontro – organizzato dalla Fondazione studi del Consiglio nazionale dell’Ordine in collaborazione con il Centro Studi dell’Ancl – si è tenuto a Roma e ha fornito al Ministero del Lavoro utili spunti sugli aspetti da migliorare nella normativa sul Libro unico, tra cui il calendario sfasato e le procedure di deleghe o autorizzazioni.
I maggiori chiarimenti sono stati richiesti in merito alla circolare ministeriale n. 20 del 2008: i soggetti obbligati al Libro unico sono i datori di lavoro privati tranne quelli del lavoro domestico. Devono quindi essere inseriti tutti i lavoratori subordinati.
Per quanto riguarda i lavoratori in missione presso l’azienda nell’ambito di un contratto di somministrazione di lavoro, inoltre, è stata definita nel corso del dibattito «una norma non chiara in quanto quel rapporto di lavoro è da rimandare al contratto tra azienda utilizzatrice e azienda fornitrice di lavoro in somministrazione».
Il Libro unico, comunque, resta un notevole passo avanti verso una burocrazia più leggera, a cui deve far seguito l’eliminazione del supporto cartaceo.