Oneri e Fisco pesano sui costi energetici delle Pmi italiane

di Alessandro Vinciarelli

Pubblicato 11 Luglio 2008
Aggiornato 13 Ottobre 2013 10:59

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Dati e comparazioni con altri paesi europei mostrano come i fattori che incidono di più sui costi, soprattutto energetici, delle Pmi italiane derivino da oneri e Fisco

La spesa energetica è oggi una voce di costo troppo gravosa per le aziende, complice il lento iter per completare la liberalizzazione di energia elettrica e gas: le Pmi italiane sostengono spese superiori del 38% rispetto alla media europea.

In particolare, dal 2000 al 2007, è stato rilevato un aumento del 48,2%, ovvero quasi venti punti percentuale in più rispetto all’incremento registrato nel resto d’Europa, in media del 28,7%.

Tra gli altri indicatori che incidono sui costi dell’energia elettrica delle aziende, il presidente dell’Autorità per l’Energia Alessandro Ortis – a margine della presentazione della relazione annuale – ha lanciato l’allarme su fisco e oneri generali di sistema.

Queste due voci gravano sulle bollette delle Pmi con un costo di 2.026 milioni di euro l’anno, che corrisponde a circa 432 euro l’anno se riferito alla singola azienda.

In particolare gli oneri di sistema – secondo Giorgio Guerrini, Presidente di Confartigianato – incidono per il 18,7% sul prezzo dell’energia.

Ma le voci comprendono anche i contributi per il finanziamento di nuovi impianti da fonti rinnovabili, accise, stranded cost, contribuzione per i regimi speciali e perequazione di energia destinata al mercato vincolato.