Largamente apprezzate dagli Stati europei per gli effetti positivi sui propri bilanci, le garanzie statali rappresentano un’importante strumento per sostenere le Pmi in quegli aspetti per loro fondamentali, come lo sviluppo e l’accesso al finanziamento.
I prestiti privati possono essere aumentati – specie per le Pmi – grazie alle garanzie statali, senza richiedere contributi da parte dello Stato – necessari solo in caso di inadempimento.
Le garanzie quindi sono particolarmente importanti per le Pmi che spesso hanno un basso capitale sociale e poche risorse stabili.
La Commissione europea, proprio in questi giorni, ha aggiornato le norme sugli aiuti di Stato concessi sotto forma di garanzie, stabilendo metodologie chiare e trasparenti per calcolare l’elemento di aiuto. Previste possibilità semplificate per le Pmi, come i premi “esenti” predefiniti e i premi unici per le garanzie di importo limitato.
Questo è quanto stabilito nella nuova comunicazione della Commissione europea, prevista dal piano di azione nel settore degli aiuti di Stato nell’ambito delle iniziative della Commissione per chiarire e semplificare le norme in materia.
La nuova comunicazione vuole essere un’azione concreta verso un uso più trasparente delle garanzie con il fine di favorire il sostegno finanziario alle Pmi.
Al fine di utilizzare metodologie più trasparenti,l’analisi dovrebbe basarsi sul principio per cui investimenti o finanziamenti effettuati in imprese da parte delle autorità pubbliche risultino a norma secondo la Ue e anche bene accette da un ipotetico investitore privato operante su quel mercato.
Fondamentale quindi, per una corretta valutazione, che le metodologie impiegate siano basate sul rating, fornito da una agenzia internazionale, ma anche interno della banca che concede il prestito.
Per le Pmi, in base al rating viene calcolata una griglia di premi predefiniti “esenti” (entità ritenuta “sicura”) per valutare in maniera semplice l’elemento di aiuto di una garanzia. Ali Stati membri decidere se usarla o meno.
Un premio pari al 3,8% annuo è applicabile anche in mancanza di rating (imprese start-up). È infine possibile applicare un premio unico generalizzato per i regimi di aiuto, se l’importo garantito non supera i 2,5 milioni di euro per impresa.