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Le procedure burocratiche rappresentano spesso il collo di bottiglia per un rapido start-up d’impresa, nonché un punto nevralgico per la sua sistematica gestione. Per venire incontro alle esigenze degli imprenditori, la Commissione Europea ha quindi previsto una serie di azioni – undici per l’esattezza – finalizzate a semplificare la vita delle aziende snellendo le operazioni amministrative e gestionali.
Giusto per citare qualche esempio: non saranno più richieste le traduzioni ufficiali per l’apertura di filiali all’estero, sarà possibile optare per dichiarazioni sul fatturato semplificate, o ancora sfruttare gli obblighi statistici e di informazione commerciale ridotti.
Tali procedure ora semplificate, in precedenza richiedevano costi anche rilevanti nonché immediati, soprattutto alle imprese che volevano aprire filiali in altri stati europei o alle piccole e medie aziende e con disponibilità di capitale ristrette.
Si pensi che, solo relativamente alle Pmi, la proposta di abolizione dell’obbligo di fornire dettagliate note spese e la riduzione di quelli relativi alla segnalazione statistica sul commercio interno riguarda almeno 200.000 aziende in tutta Europa.
I vantaggi saranno visibili nel breve periodo e si attesteranno intorno ai diversi miliardi di euro, con una riduzione del 25% degli oneri a carico delle imprese entro il 2012.
Le 11 azioni previste rientrano nel filone nato nel 2007, il primo anno d’applicazione del piano europeo di semplificazione burocratica per le imprese.