Con una penetrazione media del 111%, l’Europa resta leader mondiale delle comunicazioni mobili. A fare il punto, il commissario Ue Viviane Reding a margine del Mobile World Congress di Barcellona.
Le sfide, da quanto eemrso, sono tantissime e molto impegnative e riguardano innanzitutto la grande trasformazione in atto nel settore: con Cina e India che viaggiano al ritmo di 7 milioni di nuovi abbonati mobili al mese non c’è da stupirsi se l’attenzione degli operatori si sposta dai mercati sviluppati come l’Europa, verso questi Paesi che presentano enorme potenziale di crescita.
Gli operatori, tuttavia, non dovrebbero perdere di vista i mercati europei, seppure ormai ritenuti “saturi”, soprattutto per quanto riguarda la prossima generazione di servizi mobili: il cosiddetto Mobile Internet.
Infatti, questo salto di qualità non sarà guidato dai mercati emergenti, dove per ancora un po’ il focus sarà sui cellulari low-cost e i semplici servizi voce, ma avverrà nei mercati sviluppati attraverso, prima di tutto, l’emergere di servizi internet aperti ed economici e, in secondo luogo, attraverso la maggiore disponibilità di banda a prezzi contenuti.
Perché ciò avvenga, è necessario un cambiamento fondamentale nell’approccio degli operatori mobili, che dovranno abbandonare il concetto di “walled garden” per muoversi verso l’offerta di servizi all-IP.
È infatti il timore di bollette troppo salate il maggior deterrente per la gran parte dei consumatori europei, un problema avvertito in particolare dalle piccole e medie imprese.
Inoltre, gli operatori hanno sbagliato a pensare che la navigazione internet dai dispositivi mobili dovesse replicare in tutto e per tutto l’esperienza da Pc, tranne che per i prezzi dei servizi. Gli utenti infatti non vogliono differenze, né in termini di uso, né tanto meno in termini di costi.
Cruciale, per accelerare questo passaggio, è un ulteriore taglio delle tariffe di terminazione per lo scambio dati in roaming, ma anche la riallocazione delle frequenze 2G per la nuova generazione di servizi mobili.
Le proposte della Commissione in questo senso sono attualmente al vaglio del Parlamento europeo e, se verranno accolte, potrebbero consentire una netta accelerazione nello sviluppo di servizi a banda larga innovativi.