Era un atto dovuto quindi atteso, ma ora è ufficiale: la Corte di Cassazione ha abolito i referendum del prossimo 28 maggio su voucher lavoro e responsabilità solidale negli appalti. Sospese con effetto immediato tutte le operazioni connesse con la preparazione del voto, il Ministero dell’Interno ha diramato apposita circolare ai prefetti, perché ne diano tempestiva comunicazione a sindaci, segretari comunali, ufficiali elettorali e presidenti delle Commissioni e Sottocommissioni elettorali circondariali.
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Si tratta dei due quesiti referendari sull’abolizione dei voucher lavoro e sulla responsabilità solidale negli appalti che di fatto sono stati superati dal dl 25/2016 del Governo, che fra l’altro ha appena terminato l’iter parlamentare. La legge di conversione è pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 22 aprile 2017.
Il provvedimento che elimina le disposizioni contenute nel Jobs Act sul lavoro accessorio, lasciando un vuoto normativo che il Governo si è impegnato a colmare in tempi brevi, e reintroduce la responsabilità solidale negli appalti. In pratica, il provvedimento sostituisce le leggi che erano sottoposte a referendum, per cui lo stop alla consultazione era inevitabile.
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In mancanza però del pronunciamento ufficiale dell’ufficio centrale per il referendum della Corte di Cassazione le operazioni per l’appuntamento elettorale erano partite, anche perché fino all’approvazione definitiva della legge di conversione erano possibili nuovi colpi di scena. Ora, invece, i referendum sono definitamente sospesi, e di conseguenza il Viminale ha immediatamente avviato le relative procedure per fermare tutte le operazioni di preparazione al voto.