Prime reazioni positive dalle imprese dopo la presentazione della Legge di Bilancio (Stabilità 2017) pur con rilievi diversi (mentre sul fronte sindacale le posizioni si diversificano con critiche dalla Cgil soprattutto in relazione alla Riforma Pensioni, ma non solo). Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, condivide l’impostazione generale di una manovra che «non sceglie i settori ma interviene sui fattori di sviluppo», sulla base di «un’idea semplice: che le imprese sono il motore della ripresa», mentre esprime riserve sulla parte relativa alla finanza per le imprese.
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«Avevamo suggerito al Governo tre priorità: le prime due, spinta a una maggiore produttività e riattivazione degli investimenti privati, sono state pienamente accolte. La terza, che può essere sintetizzata nella maggiore attenzione alla finanza per le imprese, non è stata adeguatamente considerata, sebbene il Fondo di garanzia sia stato potenziato e ciò è positivo».
«E’ indispensabile agevolare la crescita delle imprese attraverso capitali propri invece che con il credito bancario».
Apprezzamenti
Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ritiene che la manovra risponda:
«alla doppia esigenza di continuare nella politica distensiva in tema di pressione fiscale e di sostegno alle imprese per una maggiore produttività e per il rilancio degli investimenti».
Le misure più apprezzate, oltre all’abolizione della clausola sull’aumento IVA, IRI (imposta sul reddito dell’imprenditore, al 24% per società di persone e ditte individuali), bonus ristrutturazioni alberghi, industria 4.0, stanziamenti per la riqualificazione delle aree degradate delle città, chiusura di Equitalia.
«Un pizzico di delusione, invece, per l’eccessiva timidezza sia sul versante del taglio alla spesa pubblica improduttiva, sia su quello del rilancio dei consumi».
Impatto positivo per Confesercenti, in particolare per interventi a favore delle Partite IVA, aumento delle dotazioni del fondo di garanzia per le PMI e IRI al 24%. Sul piano delle tasse «sarebbe necessario un intervento di riduzione più corposo: le PMI italiane soffrono una pressione fiscale tra le più alte d’Europa», e c’è una proposta di rinforzare l’APE, con un meccanismo di «staffetta generazionale che permetta alle imprese che finanziano la pensione anticipata dei propri dipendenti uno sgravio sulle assunzioni di un giovane».
Critiche
Sul fronte sindacale, critica la Cgil. Secondo Susanna Camusso, segretaria generale del sindacato confederale:
«se ci sono poche risorse bisogna usarle al meglio e non disperderle. Questa legge, invece, è la somma di tanti piccoli interventi. E manca proprio un piano strategico».
In pratica, «soldi a pioggia alle imprese» senza «un progetto Paese».
La Riforma Pensioni, prosegue Camusso, rappresenta un passo avanti rispetto al passato perché
«non si sono tolte risorse e si danno alcune risposte ai lavoratori precoci, a chi fa mestieri usuranti, e ai pensionati». «Non ci piace la scelta di trasformare l’APE social, che doveva servire per affrontare le difficoltà del lavoro discontinuo, in uno strumento selettivo».
Il riferimento è all’innalzamento dell’asticella contributiva a 30 anni, 36 anni per i lavori pesanti, che restringe la platea dell’APE social. Infine, secondo la Cgil, poche risorse per i contratti pubblici.
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Più apprezzata la manovra dalla Cisl, la segretaria generale Annamaria Furlan ritiene che la finanziaria sia «di notevole portata. La cifra adeguata c’è e troviamo due delle questioni che poniamo da tempo anche unitariamente: i 7 miliardi sulla previdenza ed il tema della produttività con un incentivo forte alla contrattazione del secondo livello». La critica:
«il Governo avrebbe dovuto affrontare sin da ora e non rimandare di un anno, la rivisitazione dell’IRPEF, rimodulando le aliquote per rendere così più pesanti le buste paga dei lavoratori e delle lavoratrici».
Il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo esprime soddisfazione per i passi avanti sul fronte Riforma Pensioni consentiti dal negoziato tra Governo e Sindacati, pur sottolineando che
«ci sono ulteriori margini di miglioramento» in vista del passaggio parlamentare, mentre esprime forti riserve sulla questione del rinnovo dei contratti del pubblico impiego.