Nella propria newsletter n. 419/2016 il Garante per la Privacy rende noto il focus dell’attività ispettiva sui settori di telemarketing, patronati, giochi online: nel primo semestre 2016 si è registrato un significativo incremento dell’attività sanzionatoria, con quasi due milioni di euro (1.900.000 pari al +5% sul primo semestre 2015) di sanzioni riscosse e oltre 2.000 sanzioni contestate (+44%).
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Da segnalare come principale criticità nel settore pubblico, che dovrebbe invece dare il “buon esempio”, la diffusione illecita di dati, soprattutto da parte delle Amministrazioni comunali. Nel privato le violazioni più frequenti riguardano l’omessa o inidonea informativa ai clienti sull’uso dei dati, la mancata raccolta del consenso, l’inadeguatezza o la mancanza di misure minime di sicurezza, l’omessa notificazione al Garante.
Nei prossimi mesi l’attività di accertamento del Garante per la protezione dei dati personali continuerà, come previsto dal piano ispettivo per il secondo semestre 2016 varato dall’Autorità, a concentrarsi su:
- telemarketing e le attività dei call center;
- i trattamenti dei dati effettuati dai patronati relativamente al 730 precompilato;
- le concessionarie di giochi on line;
- alcuni sistemi informativi dell’Istat;
- le società che si occupano di ristrutturazione del debito.
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Sotto la lente del Garante, come di consueto, anche:
- le istruttorie avviate su segnalazioni, reclami e ricorsi dei cittadini;
- la verifica dell’obbligo di notificazione;
- il rispetto delle norme sull’informativa e il consenso;
- l’adozione delle misure minime di sicurezza a protezione dei dati sensibili trattati da soggetti pubblici e privati.
Per la seconda parte dell’anno sono stati individuati anche nuovi ambiti di intervento. L’attività ispettiva continuerà ad essere svolta anche in collaborazione con il Nucleo speciale privacy della Guardia di Finanza sulla base del nuovo protocollo di intesa che rafforza questa attività di collaborazione. Nel primo semestre la collaborazione tra GdF e Garante ha riguardato numerosi e delicati settori:
- le grandi banche dati pubbliche (Agenzia delle Entrate, INPS);
- il trasferimento dei dati in Paesi extra UE da parte delle multinazionali;
- le società di car sharing (in particolare sui dati di geolocalizzazione dei clienti);
- i CAF;
- il marketing telefonico;
- la profilazione effettuata dalle società di ricerca del personale;
- gli investigatori privati;
- le concessionarie di autovetture (sull’uso dei dati delle persone disabili).
Fonte: Garante Privacy.