Il disegno di legge su Jobs Act per il Lavoro Autonomo e Smart Working prosegue il suo iter parlamentare, muovendo verso l’approvazione in Senato. Ricordiamo che il Ddl è ancora in prima lettura al Senato: dopo l’approvazione (imminente) in aula a Palazzo Madama passerà al voto della Camera dei Deputati.
Come ormai noto, la legge si divide in due parti: la prima volta a riformare il mondo dei professionisti free lance e la seconda a disciplinare il lavoro agile.
Jobs Act Autonomi
Per quanto concerne le nuove tutele per professionisti e Partite IVA prevedono: strumenti contro il rischio di ritardo nei pagamenti, agevolazioni fiscali per l’aggiornamento professionale, certificazione delle competenze, auto-imprenditorialità, parificazione con le PMI in relazione all’accesso ai fondi europei, nuove misure di conciliazione vita – lavoro (maternità, congedi parentali, malattia…).
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Smart Working
La parte relativa allo Smart Working rappresenta il primo testo di legge che regolamenta il lavoro agile, definita come:
«modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa.La prestazione lavorativa viene eseguita in parte all’interno di locali aziendali e in parte all’esterno, senza una postazione fissa, entro i soli limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale, derivanti dalla legge e dalla contrattazione collettiva».
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Lo smart working è in pratica una forma di lavoro dipendente con regole flessibili in materia di orari, luoghi e organizzazione del lavoro. Il contratto può essere a termine o indeterminato, il trattamento economico è pari a quello previsto per i lavoratori dipendenti di pari mansioni, è applicabile il salario di produttività.