L’entrata in vigore della Legge di Stabilità 2016 non ne comporta automaticamente l’operatività: per attuare effettivamente tutte le novità inserite in manovra sono previsti oltre 70 decreti attuativi. Ipotizzandone uno ogni cinque giorni, ci vorrà un’intero anno per vedere operative tutte le misure dell’intera Stabilità 2016.
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Prime misure
La maggior parte dei decreti attuativi spetta alla Presidenza del Consiglio, tenuta a metterne a punto circa 15 provvedimenti. Tra questi, quello per la ripartizione dei fondi non utilizzati per finanziare gli sgravi contributivi delle imprese del Sud (insieme al Ministero de Lavoro) e quello sui fabbisogni standard in ottica di spending review. Segue a breve distanza il Ministero dell’Economia, a quota 14 decreti. Contando però anche i provvedimenti interministeriali, all’Economia spetta la parte del leone in quanto ne somma altri 23. Ad esempio, insieme al Ministero del Lavoro dovrà fissare i criteri di misurazione di incrementi produttività, redditività, qualità ed efficienza per ottenere le agevolazioni sul welfare aziendale.
Fra i provvedimenti più attesi, i decreti di Presidenza del Consiglio ed Economia per l’attuazione del Salva Risparmiatori, per la restituzione parziale delle perdite subite dagli obbligazionisti subordinati coinvolti nel salvataggio delle quattro banche (Etruria, Marche, CariChieti, CariFerrara). Attesi anche decreti per le nuove misure di conciliazione lavoro-famiglia, ad esempio per l’estensione alle lavoratrici autonome del voucher baby sitting.
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Ai decreti ministeriali bisogna poi aggiungere i provvedimenti attuativi degli enti amministrativi (Agenzia delle Entrate, INPS, Consob, le varie Authority). E, come di consueto, in alcuni casi, la legge prevede tempistiche precise sull’emanazione dei decreti (ma i ritardi sono frequenti…).
Calendario
Entro il 31 gennaio dovrebbero arrivare il decreto della Presidenza del Consiglio per la formazione della commissione tecnica sui fabbisogni standard, il decreto MEF sui compensi ai CAF (ci sono 40 milioni in meno per il 2016, mentre il taglio al 2020 è pari a 380 milioni). Entro metà febbraio si attende invece il decrerto MiSE-MEF sulle modalità di riversamento del canone RAI all’Erario da parte delle società elettriche. Diversi i provvedimenti attuativi attesi sul fronte delle novità per le imprese: per quanto riguarda il credito d’imposta destinato alle imprese del Sud, modulato in base alle dimensioni dell’azienda, è atteso un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate entro inizio marzo (60 giorni dal primo gennaio), con i termini e le modalità di presentazione delle domande.