Per la destinazione del TFR, a pochi giorni dalla scadenza del termine stabilita al 30 Giugno, sembra prevalere la non scelta e il fondo pensione chiuso.
Lo rivela un’indagine di Gidp/HRDA, il Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale, sulla scelta di destinazione del TFR.
I dipendenti, dal primo Gennaio 2007, sono chiamati a scegliere se destinare il TFR a forme previdenziali complementari o, in alternativa, di mantenerlo presso il proprio datore di lavoro.
In particolare, lo studio ha analizzato un campione di 30 direttori del personale di aziende di varie dimensioni, per la maggior parte (il 43,3%) piccole e medie imprese con un numero di dipendenti compreso tra 0 e 250.
La destinazione del TFR è stata decisa solo dal 30,3% dei dipendenti e il 50,86% ha scelto di non optare per un fondo pensione. L’altra metà dei dipendenti, il 49,1%, ha deciso, invece, per un fondo pensione e per la maggioranza dei casi (l’84,6%) chiuso.
Il fondo chiuso si rivolge ad una platea ben definita ed è stabilito sulla base di accordi istituiti tra i lavoratori e le imprese: le parti stabiliscono le contribuzioni e fissano le norme che regolano il normale svolgimento degli accordi. Il fondo aperto è, invece, uno strumento che si avvale della mediazione di banche, assicurazioni e società di gestione di fondi comuni ed è rivolto a tutti.
Per quanto riguarda, infine, la liquidazione, per più della metà dei casi è destinata a rimanere in azienda .