Come previsto, il passaggio della Legge di Stabilità alla Camera riapre il capitolo pensioni, su cui il Senato non ha apportato particolari modifiche: Opzione Donna ed esodati al centro dei primi emendamenti presentati in commissione Bilancio, che ricalcano le proposte che erano giù state formulate, e poi respinte, a Palazzo Madama.
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Riproposta l’estensione dell’Opzione Donna alle lavoratrici che compiono gli anni nell’ultimo trimestre del 2015: al momento, per questa norma di prepensionamento, ci vogliono oltre ai 35 anni di contributi anche 57 anni e tre mesi, o 58 anni e tre mesi, rispettivamente per lavoratrici dipendenti e autonome. In pratica, le donne nate nell’ultimo trimestre dell’anno non riescono a raggiungere il requisito entro il 2015, e quindi non possono chiedere la pensione anticipata. L’emendamento sana questa situazione estendendo l’Opzione Donna a tutte le lavoratrici che compiono 57 o 58 anni nel 2015 (di fatto, si eliminano i tre mesi legati all’incremento della speranze di vita).
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Per quanto riguarda la settima salvaguardia esodati, che riguarda 26mila 300 lavoratori, prevista l’estensione a lavoratori domestici, stagionali, e agricoli che nel 2011 avevano contratti a tempo determinato, e ai lavoratori andati in mobilità a meno di 36 mesi (non più da 12 mesi) dal diritto alla pensione.
Fra le altre proposte di modifica, la possibilità di cumulare, ai fini previdenziali, il riscatto della laurea con il congedo facoltativo di maternità, una proroga della discoll a tutto il 2016, misure per i contratti di solidarietà nelle PMI. Si tratta, al momento, solo della presentazione degli emendamenti, che dovranno poi essere discussi in commissione: in base al calendario, è prevista l’approvazione in commissione Bilancio entro l’11 dicembre, e l’inizio del dibattito in aula alla Camera il 14 dicembre.