La Legge di Stabilità 2016 è arrivata in Senato: il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato lo schema approvato dal Governo, depositato a Palazzo Madama domenica 25 ottobre. Sono quindi disponibili i testi ufficiali della manovra e del Bilancio di previsione per il 2016 e il triennio 2016-2018, che iniziano ora l’iter parlamentare. La prima riunione utile della Commissione Bilancio del Senato per l’esame della Legge di Stabilità 2016 è quella di martedì 27 ottobre, ma non c’è ancora una calendarizzazione ufficiale del dibattito.
Bisogna attendere la comunicazione ufficiale all’Aula, che si riunisce martedì alle 16,30: sarà il presidente del Senato, Pietro Grasso, a comunicare il calendario dei lavori.
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Da registrare, la posizione critica di Forza Italia per il ritardo con cui la manovra è arrivata in Senato, con il capogruppo del partito in Senato, Paolo Romani, che fa notare come il testo della Legge di Stabilità 2016 sia arrivato a Palazzo Madama:
«ben oltre la scadenza del 15 ottobre fissata dalla legge; ben dopo che sia stata approvata dal Consiglio dei ministri; ben dopo la discussione in Europa: ben ultimo, quindi, il Parlamento a ricevere la legge più importante di un governo e del Paese».
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Parere UE
Nel frattempo, si attendono i rilievi della commissione UE: il fatto che fino ad oggi (a una settimana dall’ivio della manovra a Bruxelles) non siano arrivate richieste di modifica significa che non ci saranno contestazioni relative al mancato rispetto dei parametri di bilancio. Questo non vuol dire però che le ulteriori clausole di flessibilità che il Governo italiano ha annunciato di voler chiedere siano state accettate: si tratta di uno 0,2% sul deficit/PIL che vale circa 3,1 miliardi, somma che serve a coprire alcune misure come l’anticipo al 2016 di parte del taglio IRES.
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Su questo punto, si attendono ancora le decisioni di Bruxelles. Molto brevemente, la manovra vale 26,5 miliardi, che arriveranno a 29,6 nel caso in cui l’Europa conceda lo 0,2% in più di flessibilità sul deficit, in virtù della cosiddetta clausola migranti, ovvero delle risorse spese dall’Italia per gestire l’emergenza migranti.
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La manovra, che deve essere approvata da Camera e Senato, deve terminare l’iter parlamentare entro al fine dell’anno, per l’entrata in vigore a gennaio 2016. Inizia quindi ora la fase del dibattito parlamentare, che prevedibilmente apporterà modifiche al testo approvato dal Governo.
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